Pazienti asintomatici con basso rischio cardiovascolare: la Rosuvastatina ha rallentato la progressione dell’aterosclerosi
La terapia ipolipemizzante ha dimostrato di ridurre gli eventi cardiovascolari.
Una riduzione del 19% della mortalità cardiaca è stata osservata dopo abbassamento di 1 mmol/l ( 38,7 mg/dl ) dei livelli di colesterolo LDL.
Le statine in associazione ai cambiamenti dello stile di vita hanno rallentato la progressione dell’aterosclerosi.
La Rosuvastatina ( Crestor ) è una delle statine più efficaci, capace di abbassare in modo sensibile il colesterolo LDL e di aumentare il colesterolo HDL.
L’obiettivo dei ricercatori dello studio METEOR ( The Measuring Effects on Intima-Media Thickness: on Evaluation of Rosuvastatin ) è stato quello di verificare se la Rosuvastatina somministrata al dosaggio di 40 mg/die fosse in grado di esercitare un effetto sullo spessore intima-media carotideo nell’arco di 2 anni nei soggetti di media età con basso punteggio di rischio secondo Framingham ( FRS ) e con un processo aterosclerotico subclinico.
Allo studio hanno preso parte 984 individui, di età media 57 anni, con livelli di colesterolo LDL solo moderatamente elevati ( in media 154 mg/dl ) e basso rischio di malattia cardiovascolare ( rischio FRS a 10 anni inferiore al 10 % ).
Lo studio è stato eseguito tra l’agosto 2002 ed il maggio 2006.
L’endpoint primario era rappresentato dalla velocità annualizzata dei cambiamenti dello spessore massimo intima-media carotideo, mediante l’ultrasonografia B-mode in 12 siti dell’arteria carotidea.
Il trattamento con Rosuvastatina è risultato associato ad una riduzione del 49% del colesterolo LDL, ad una riduzione del 34% del colesterolo totale, ad un aumento dell’8% del colesterolo HDL, e ad una riduzione del 16% dei trigliceridi ( tutti p < 0.001 rispetto al placebo ).
A 24 mesi, il trattamento con Rosuvastatina ha rallentato in modo significativo la progressione dello spessore massimo intima-media carotideo rispetto al placebo ( cambiamenti medi nel gruppo Rosuvastatina: - 0.0014 mm/anno; cambiamenti medi nel gruppo placebo: + 0.0131 mm/anno; p < 0.001 ).
Nei siti dell’arteria carotide comune, il cambiamento nello spessore massimo intima-media carotideo è stato di – 0.0038 mm/anno ( p
Il cambiamento nello spessore medio intima-media carotideo nel gruppo Rosuvastatna, per i siti dell’arteria carotide comune è stato di 0.0004 mm/anno ( p
L’incidenza di effetti indesiderati è risultata simile tra Rosuvastatina e placebo.
La mialgia si è presentata nel 12,7% nel gruppo Rosuvastatina e nel 12,1% nel gruppo placebo.
Nell’arco di 2 anni, la percentuale di eventi cardiovascolari gravi è stata più bassa nel gruppo Rosuvastatina ( 0.8% ), rispetto al placebo ( 1,1% ).
Lo studio METEOR ha mostrato che nei soggetti di media età, asintomatici, con un rischio secondo Framingham inferiore al 10%, e con evidenza sublinica di aterosclerosi, il trattamento con Rosuvastatina ha rallentato in modo significativo la progressione dello spessore massimo intima-media carotideo, nell’arco di 2 anni, rispetto al placebo. ( Xagena2007 )
Crouse JR et al, JAMA 2007; 297: 1344-1353
Cardio2007 Farma2007
XagenaFarmaci_2007
Indietro
Altri articoli
Alirocumab e aterosclerosi coronarica in pazienti asintomatici con ipercolesterolemia familiare: studio ARCHITECT
L’effetto di Alirocumab ( Praluent ), un inibitore di PCSK9 ( proproteina convertasi subtilisina / kexina tipo 9 ), sul...
Il vaccino peptidico contro ADAMTS-7 migliora l'aterosclerosi e l'iperplasia neointimale post-traumatica
La metalloproteinasi ADAMTS-7 ( A Disintegrin And Metalloproteinase with ThromboSpondin motifs ) è un nuovo locus associato all'aterosclerosi coronarica umana....
Effetti del trattamento randomizzato con Icosapent Etile e dell'Olio minerale, come comparatore, sui biomarcatori di aterosclerosi: sottostudio REDUCE-IT Biomarker
Lo studio REDUCE-IT ( Reduction of Cardiovascular Events With Icosapent Ethyl - Intervention Trial ) ha riportato una riduzione del...
Effetto di Alirocumab aggiunto alla terapia con statine ad alta intensità sull'aterosclerosi coronarica nei pazienti con infarto miocardico acuto: studio PACMAN-AMI
Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...
Associazione delle statine con l'aterosclerosi cerebrale e il parkinsonismo incidente negli anziani
Il peso delle patologie cerebrovascolari è associato al parkinsonismo progressivo negli anziani. È stata testata l'ipotesi secondo cui gli anziani...
Analisi aggregata degli studi su Inclisiran nei pazienti con ipercolesterolemia familiare o aterosclerosi
Inclisiran ( Leqvio ) è un piccolo RNA interferente a doppio filamento che sopprime la traduzione della proproteina convertasi subtilisina-kexina...
Aterosclerosi coronarica: effetto della combinazione di Atorvastatina 10 mg ed Ezetimibe 10 mg, rispetto alla sola Atorvastatina 40 mg
Rimane da definire se gli effetti aggiuntivi di riduzione del colesterolo LDL con Ezetimibe ( Zetia ) aggiunto alla...
L'esposizione ai metalli pesanti tossici aumenta il rischio di aterosclerosi
L'esposizione ad arsenico, cadmio, titanio e potenzialmente antimonio aumenta il rischio di aterosclerosi, secondo i risultati dello studio AWHS (...
Monoterapia con un inibitore P2Y12 o Aspirina per la prevenzione secondaria nei pazienti con aterosclerosi accertata
La terapia antipiastrinica è raccomandata nei pazienti con aterosclerosi accertata. È stata confrontata la monoterapia con un inibitore P2Y12 rispetto...
Evoluzione dell'aterosclerosi carotidea con una concentrazione di colesterolo LDL target inferiore a 70 mg/dl dopo ictus ischemico di origine aterosclerotica
Lo studio TST ( Treat Stroke to Target ) ha mostrato il vantaggio di mirare a una concentrazione di colesterolo...