Trattamento di induzione basato su Bortezomib versus non-basato su Bortezomib prima del trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con mieloma multiplo non-trattati in precedenza


È stato condotto uno studio per caratterizzare efficacia e sicurezza di regimi di induzione basati su Bortezomib ( Velcade ) versus non-basati su Bortezomib mediante una analisi integrata di dati da studi di fase III in pazienti eleggibili per trapianto con mieloma non-trattato in precedenza.

Dati [ livello paziente ] dagli studi IFM 2005-01 ( induzione con Bortezomib - Desametasone vs Vincristina - Doxorubicina - Desametasone [ VAD ] ), HOVON-65/GMMG-HD4 ( Bortezomib - Doxorubicina - Desametasone vs VAD ) e PETHEMA GEM05MENOS65 ( Bortezomib - Talidomide - Desametasone vs Talidomide - Desametasone ) sono stati aggregati in un’analisi integrata di efficacia e sicurezza.

L’analisi integrata [ livello paziente ] si è anche servita di dati [ livello studio ] dallo studio GIMEMA MM-BO2005 ( Bortezomib - Talidomide - Desametasone vs Talidomide - Desametasone ).

Gli endpoint chiave di efficacia erano rappresentati da: tassi di risposta completa più quasi-completa dopo trapianto e la sopravvivenza libera da progressione.

Sono stati inclusi dati a livello paziente per 1572 pazienti ( induzione basata su Bortezomib, n=787; induzione non-basata su Bortezomib, n=785 ).

I tassi di risposta completa più quasi-completa post-trapianto sono risultati significativamente più alti in seguito a induzione basata su Bortezomib versus non-basata su Bortezomib ( 38% vs 24%; odds ratio, OR=2.05; P inferiore a 0.001 ); il beneficio è rimasto simile ( odds ratio aggregato, OR=1.96 ) quando sono stati inclusi i dati dello studio GIMEMA MM-BO2005.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 35.9 mesi versus 28.6 mesi con induzione basata su Bortezomib versus induzione non-basata su Bortezomib, rispettivamente ( hazard ratio, HR=0.75; P inferiore a 0.001 ); i tassi di sopravvivenza generale a 3 anni sono stati 79.7% e 74.7%, rispettivamente ( hazard ratio per sopravvivenza generale, HR=0.81; P=0.0402 ).

La durata mediana del trattamento di induzione è stata di 11 settimane in entrambi i gruppi di trattamento.

I tassi di neuropatia periferica durante l’induzione sono stati pari al 34% versus 17% ( grado uguale o superiore a 3: 6% vs 1% ).

In generale, il 3% e il 4% dei pazienti sono deceduti, rispettivamente, durante l’induzione basata su Bortezomib e non-basata su Bortezomib.

In conclusione, l’induzione basata su Bortezomib ha prodotto miglioramenti significativi nella risposta e nella sopravvivenza libera da progressione / sopravvivenza generale rispetto a induzione non-basata su Bortezomib ed è risultata generalmente ben tollerata, con un tasso superiore di neuropatia periferica ma senza apparente aumento nel rischio di decesso durante l’induzione. ( Xagena2013 )

Sonneveld P et al, J Clin Oncol 2013; 31: 3279-3287

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