Benefici dei PUFA n-3 nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica


Il trattamento con gli Acidi grassi polinsaturi Omega-3 ( PUFA ) aumenta la funzione sistolica del ventricolo sinistro, e la capacità funzionale, e può ridurre le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica.

Ricercatori della Northwestern University di Chicago ( Stati Uniti ) hanno assegnato in modo casuale 133 pazienti ( età 18-75 anni ) con diagnosi di cardiomiopatia dilatativi non-ischemica e sintomi minimi, trattati con terapia standard basata sull’evidenza, a ricevere 2 g di PUFA n-3 al giorno oppure placebo per 1 anno.

La classe funzionale NYHA è stata valutata al basale e al follow-up, e la funzione del ventricolo sinistro e la capacità funzionale sono stati valutati in modo prospettico, rispettivamente, mediante ecocardiografia e un test da sforzo cardiopolmonare.

E’ stato osservato che il trattamento con PUFA n-3 ha migliorato significativamente i parametri della funzione sistolica e diastolica del ventricolo sinistro, così come la capacità funzionale.

Nel gruppo Omega-3, la frazione di eiezione del ventricolo sinistro e VO2 ( consumo di ossigeno ) di picco è aumentato, rispettivamente, del 10.4% e del 6.2%, rispetto a una diminuzione del 5% e del 4.5% nel gruppo placebo.
La durata dell’esercizio fisico è aumentata del 7.5% nei pazienti trattati con PUFA n-3 contro una diminuzione del 4.8% in quelli trattati con placebo.

Alla fine del trattamento, la classe funzionale NYHA media è scesa a 1.61 dal basale di 1.88 nei pazienti che avevano ricevuto PUFA n-3, mentre la classe funzionale è aumentata da 1.83 a 2.14 in quelli trattati con placebo.

Non sono stati riscontrati eventi avversi gravi in entrambi i gruppi di trattamento. Tuttavia, un numero significativamente inferiore di pazienti nel gruppo Omega-3 ha richiesto ospedalizzazione per cause cardiovascolari e/o peggioramento dell’insufficienza cardiaca, rispetto ai pazienti trattati con placebo ( 6% vs 30%, rispettivamente ). ( Xagena2011 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2011


Farma2011 Cardio2011


Indietro

Altri articoli

La riduzione della frequenza cardiaca come bersaglio terapeutico è stata studiata negli adulti con insufficienza cardiaca. Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ) ha...


Ixmyelocel-T è una terapia multicellulare espansa prodotta dal midollo osseo del paziente espandendo in modo selettivo due tipi principali di...


A causa della complessità dei substrati sottostanti l’ablazione transcatetere della tachicardia ventricolare nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica presenta...


I dati sugli esiti di ablazione della tachicardia ventricolare ( VT ) nella cardiomiopatia dilatativa non-ischemica sono insufficienti. Lo studio...


La risonanza magnetica cardiovascolare è il gold standard per la valutazione della funzione ventricolare. Sebbene i volumi del ventricolo sinistro...


La stratificazione del rischio dei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica si basa principalmente sulla frazione di eiezione ventricolare sinistra (...


Gli studi esistenti sulla cardiomiopatia dilatativa dell'infanzia riguardano principalmente la sopravvivenza precoce. Uno studio basato sulla popolazione ha esaminato gli...


La cardiomiopatia dilatativa pediatrica è la principale indicazione per il trapianto cardiaco dopo 1 anno di età.I fattori di rischio...


Le attuali lineeguida raccomandano l’impianto di un defibrillatore cardioverter ( ICD ) nei pazienti con grave cardiomiopatia dilatativa idiopatica, sia...