Infusione intracoronarica di cellule staminali del sangue periferico mobilizzate mediante G-CSF nei pazienti con infarto miocardico
Sono stati valutati gli effetti a lungo termine della terapia con cellule staminali del sangue periferico nei pazienti con infarto del miocardio.
Un totale di 163 pazienti con infarto miocardico, rivascolarizzati con successo con stent medicati, sono stati assegnati in modo casuale a quattro gruppi: infusione di cellule in pazienti con infarto miocardico acuto, controllo dei pazienti con infarto miocardico acuto, infusione di cellule nei pazienti con infarto miocardico non-recente, e controllo dei pazienti con infarto miocardico non-recente.
Sono stati confrontati gli esiti clinici a 5 anni tra il gruppo con infusione di cellule ( 57 e 22 pazienti, rispettivamente, con infarto miocardico acuto e infarto miocardico non-recente ) e il gruppo di controllo ( 60 e 24 pazienti, rispettivamente con infarto miocardico acuto e infarto miocardico non-recente ).
Nel confronto dal basale a 6 e 24 mesi di follow-up dopo infarto miocardico acuto, la frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) mediante risonanza magnetica cardiaca per immagini è significativamente migliorata nel gruppo con infusione di cellule ( n=57 ), ma non nel gruppo di controllo ( n=60 ).
Nel confronto tra gruppi, la differenza nel miglioramento della FEVS per 2 anni dopo infarto miocardico acuto non ha raggiunto la significatività statistica tra il gruppo con infusione di cellule e il gruppo di controllo.
Gli eventi cardiaci avversi maggiori ( MACE ) a 5 anni sono risultati significativamente ridotti nel gruppo con infusione di cellule ( n=79 ) rispetto al gruppo di controllo ( n=84; composito di morte cardiaca, infarto miocardico non-fatale, ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e angina, e rivascolarizzazione del vaso bersaglio; 22.8% vs 39.3%, P=0.015 ).
In conclusione, la terapia con cellule staminali del sangue periferico ha il potenziale per migliorare gli esiti cardiovascolari a lungo termine nei pazienti con infarto miocardico. ( Xagena2012 )
Kang HJ et al, Eur Heart J 2012; 33: 3062-3069
Cardio2012
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