Trapianto di cellule staminali ematopoietiche: il sanguinamento è più comune della tromboembolia venosa
La tromboembolia venosa viene sempre più diagnosticata nei soggetti con tumori ematologici. Tuttavia, il rischio di tromboembolia venosa tra i pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche ( HSCT ) non è definito.
Ricercatori dell’University of Texas Southwestern Medical Center a Dallas negli Stati Uniti, hanno esaminato l’incidenza e i fattori di rischio per la tromboembolia venosa e il sanguinamento tra 1.514 pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Non è stato utilizzato alcun protocollo di profilassi per la tromboembolia venosa.
Entro180 giorni dal trapianto, si sono verificati 75 eventi sintomatici di tromboembolia venosa in 70 pazienti ( 4.6% ).
Il 3.6% ( n = 55 ) erano trombosi venose profonde associate al catetere, lo 0.7% ( n = 11 ) non erano associate al catetere, e lo 0.6% ( n = 9 ) erano emboli polmonari.
Il 34% degli eventi di tromboembolia venosa si è verificato in presenza di una conta piastrinica inferiore a 50 K/mm(3); il 13% con una conta inferiore a 20 K/mm(3).
All’analisi multivariata, la tromboembolia venosa è risultata associata a precedenti eventi tromboembolici ( odds ratio, OR=2,9 ) e alla reazione immunitaria contro l’ospite ( GVHD; OR=2.4 ).
In 230 pazienti si è verificato un sanguinamento clinicamente significativo ( 15.2% ) e 55 pazienti sono morti per sanguinamento ( 3.6% ).
Il sanguinamento è risultato associato soprattutto con la terapia anticoagulante ( OR=3.1 ), con la reazione immunitaria contro l’ospite ( OR=2,4 ) e con la malattia veno-occlusiva ( OR=2.2 ).
Nei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche, la tromboembolia venosa è risultata soprattutto correlata al catetere ed era tre volte meno comune del sanguinamento clinicamente significativo.
Questi risultati impongono di fare attenzione quando si sceglie la profilassi per la tromboembolia venosa nei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche. ( Xagena2008 )
Gerber D E et al, Blood 2008; 112: 504-510
Emo2008
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Studio IMROZ: Isatuximab associato a Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte nel mieloma multiplo di nuova diagnosi non-eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche
I dati dello studio di fase 3 IMROZ hanno dimostrato che Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con lo standard...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
I marcatori di malattia residua misurabili specifici per il paziente predicono l’esito nei pazienti con sindrome mielodisplastica e malattie correlate dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
La recidiva clinica rappresenta la principale minaccia per i pazienti con sindrome mielodisplastica ( MDS ) sottoposti a trapianto di...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Trecondi a base di Ttreosulfan come trattamento di condizionamento prima del trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Trecondi, il cui principio attivo è Treosulfan, è un medicinale somministrato ai pazienti prima di un trapianto di midollo osseo...
Immunogenicità attenuata dei vaccini SARS-CoV-2 e fattori di rischio nei riceventi il trapianto di cellule staminali
L’immunogenicità della vaccinazione contro il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave ( SARS-CoV-2 ) è ridotta nei pazienti sottoposti...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Induzione, consolidamento e mantenimento di Carfilzomib con o senza trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi: analisi di sottogruppo citogenetico dello studio FORTE
I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e anomalie citogenetiche ad alto rischio ( HRCA ) rappresentano un'esigenza medica...