Il regime a base di Cadonilimab prolunga la sopravvivenza nel cancro della cervice in fase avanzata
L'aggiunta di Cadonilimab alla chemioterapia di prima linea ha migliorato i risultati in alcune donne con tumore della cervice.
E' stato osservato un miglioramento della sopravvivenza senza progressione ( PFS ) e della sopravvivenza globale ( OS ) con la combinazione.
Lo studio randomizzato di fase 3 COMPASSION-16 ha valutato l'aggiunta di Cadonilimab alla chemioterapia standard di prima linea per le donne con cancro alla cervice persistente, ricorrente o metastatico.
Lo studio ha incluso 445 adulti in 59 siti clinici in Cina. Tutte le donne avevano una neoplasia della cervice uterina persistente, ricorrente o metastatica ma non avevano ricevuto alcun trattamento.
Le donne sono state assegnate in modo casuale in un rapporto 1:1 a 10 mg/kg di Cadonilimab (n = 222) oppure placebo (n = 223) più chemioterapia a base di Platino con o senza Bevacizumab ogni 3 settimane per sei cicli. Le donne hanno quindi ricevuto una terapia di mantenimento ogni 3 settimane per un massimo di 2 anni.
La sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale sono servite come doppi esiti primari.
I risultati hanno mostrato una sopravvivenza mediana libera da progressione più lunga ( 12,7 mesi versus 8,1 mesi; HR = 0,62; IC 95%, 0,49-0,8 ) e una sopravvivenza globale ( non-raggiunta vs 22,8 mesi; HR = 0,64; IC 95%, 0,48-0,86 ) nel gruppo Cadonilimab.
Il beneficio della sopravvivenza senza progressione con Cadonilimab è apparso più forte tra le donne che non hanno ricevuto Bevacizumab ( HR = 0,46; IC 95%, 0,32-0,66 ) rispetto a quelle che lo hanno ricevuto ( HR = 0,81; IC 95%, 0,58-1,13 ).
Il beneficio di sopravvivenza globale con Cadonilimab è apparso anche più forte tra le donne che non hanno ricevuto Bevacizumab ( mediana, 28,2 mesi vs 15,1 mesi; HR = 0,5; IC 95%, 0,33-0,75 ) rispetto a quelle che lo hanno ricevuto ( mediana non-raggiunta in entrambi i gruppi; HR = 0,84; IC 95%, 0,56-1,26 ).
Quasi tutte le donne nei gruppi Cadonilimab e placebo hanno manifestato eventi avversi correlati al trattamento ( maggiore di 99% vs 100% ), con una maggioranza che ha manifestato eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o superiore ( 82% vs 79% ). Una percentuale più alta di donne assegnate a Cadonilimab ha manifestato eventi avversi correlati al sistema immunitario ( qualsiasi grado, 46% vs 7%; grado 3 o superiore, 10% vs minore di 1% ).
Gli eventi avversi hanno indotto una percentuale maggiore di donne nel gruppo Cadonilimab a interrompere qualsiasi farmaco di trattamento ( 28% vs 11% ).
Una percentuale maggiore di donne assegnate a Cadonilimab è morta a causa di eventi avversi ( 5% vs 3% ).
E' stato ipotizzato che l'efficacia mostrata nel sottogruppo senza uso di Bevacizumab potrebbe essere attribuibile all'attività combinata anti-PD-1 e anti-CTLA-4 di Cadonilimab.
Cadonilimab potrebbe offrire un'opzione di trattamento più adatta per gli individui che non sono idonei alla terapia con Bevacizumab. ( Xagena2024 )
Wu X et al, Lancet 2024;doi:10.1016/S0140-6736(24)02135-4
XagenaMedicina_2024
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