Bevacizumab in aggiunta a chemioterapia neoadiuvante per il tumore mammario


È stato dimostrato che Bevacizumab ( Avastin ) e gli antimetaboliti Capecitabina ( Xeloda ) e Gemcitabina ( Gemzar ) migliorano gli esiti quando vengono aggiunti ai taxani nel tumore mammario metastatico.

È stato condotto uno studio per determinare se l’aggiunta di Capecitabina o Gemcitabina alla chemioterapia neoadiuvante con Docetaxel, seguita da Doxorubicina ( Adriblastina ) più Ciclofosfamide ( Endoxan ), possa aumentare i tassi di risposta patologica completa mammaria in donne con tumore alla mammella operabile, negativo per il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano ( HER2 ) e se l’aggiunta di Bevacizumab a questi regimi di chemioterapia possa aumentare i tassi di risposta patologica completa.

Nello studio, 1206 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere terapia neoadiuvante consistente in Docetaxel ( 100 mg per metro quadro di superficie corporea al giorno 1 ), Docetaxel ( 75 mg per metro quadro al giorno 1 ) più Capecitabina ( 825 mg per metro quadro 2 volte al giorno nei giorni da 1 a 14 ) o Docetaxel ( 75 mg per metro quadro al giorno 1 ) più Gemcitabina ( 1000 mg per metro quadro nei giorni 1 e 8 ) per 4 cicli, e tutti i regimi sono stati seguiti da un trattamento con Doxorubicina - Ciclofosfamide per 4 cicli.

Le pazienti sono state inoltre randomizzate a ricevere o non-ricevere Bevacizumab ( 15 mg per chilogrammo di peso corporeo ) per i primi 6 cicli di chemioterapia.

L’aggiunta di Capecitabina o Gemcitabina alla terapia con Docetaxel, rispetto alla sola terapia con Docetaxel, non ha aumentato in modo significativo il tasso di risposta patologica completa ( 29.7% e 31.8%, rispettivamente, versus 32.7%; P=0.69 ).

Sia Capecitabina sia Gemcitabina sono risultate associate a un aumento degli effetti tossici, in particolare, sindrome mano-piede, mucosite e neutropenia.

L’aggiunta di Bevacizumab ha aumentato in modo significativo il tasso di risposta patologica completa ( 28.2% senza Bevacizumab versus 34.5% con Bevacizumab, P=0.02 ).

L’effetto di Bevacizumab sul tasso di risposta patologica completa non è risultato uguale nei sottogruppi malattia positiva e negativa per il recettore ormonale.

L’aggiunta di Bevacizumab ha aumentato i tassi di ipertensione, disfunzione sistolica ventricolare sinistra, sindrome mano-piede e mucosite.

In conclusione, l’aggiunta di Bevacizumab alla chemioterapia neoadiuvante ha aumentato in maniera significativa il tasso di risposta patologica completa, endpoint primario di questo studio. ( Xagena2012 )

Bear HD et al, N Engl J Med 2012; 366: 310-320

Onco2012 Gyne2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...