Bevacizumab più chemioterapia a base di Oxaliplatino come trattamento adiuvante per il carcinoma del colon


Bevacizumab ( Avastin ) migliora l’efficacia della chemioterapia a base di Oxaliplatino ( Eloxatin ) nel carcinoma colorettale metastatico.

È stato condotto uno studio allo scopo di valutare l’uso di Bevacizumab in combinazione con la chemioterapia a base di Oxaliplatino nel trattamento adiuvante dei pazienti con carcinoma del colon resecato di stadio III o di stadio II ad alto rischio.

Pazienti provenienti da 330 Centri in 34 Paesi sono stati arruolati nello studio di fase 3, in aperto e randomizzato.

Pazienti con tumore del colon di stadio III resecato con intento curativo o di stadio II ad alto rischio sono stati assegnati in maniera causale, e in un rapporto 1:1:1, a ricevere FOLFOX4 ( Oxaliplatino 85 mg/m2, Leucovorina 200 mg/m2 e Fluorouracile 400 mg/m2 in bolo più 600 mg/m2 in infusione continua di 22 ore al giorno 1; Leucovorina 200 mg/m2 più Fluorouracile 400 mg/m2 in bolo più 600 mg/m2 in infusione continua di 22 ore al giorno 2 ) ogni 2 settimane per 12 cicli; Bevacizumab 5 mg/kg più FOLFOX4 ( ogni 2 settimane per 12 cicli ) seguito da monoterapia con Bevacizumab 7.5 mg/kg ogni 3 settimane ( 8 cicli in 24 settimane ); o Bevacizumab 7.5 mg/kg più XELOX ( Oxaliplatino 130 mg/m2 al giorno 1 ogni 2 settimane più Capecitabina orale 1000 mg/m2, 2 volte al giorno nei giorni 1-15 ) ogni 3 settimane per 8 cicli seguito da monoterapia con Bevacizumab 7.5 mg/kg ogni 3 settimane ( 8 cicli in 24 settimane ).

La randomizzazione è stata stratificata per regione geografica e stadio della malattia.

La chirurgia con intento curativo era stata effettuata 4-8 settimane prima della randomizzazione.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da malattia, analizzata per tutti i pazienti randomizzati con malattia di stadio III.

Della popolazione totale per intention-to-treat ( n=3451 ), 2867 pazienti avevano malattia di stadio III, 955 dei quali sono stati assegnati a ricevere FOLFOX4, 960 a ricevere Bevacizumab-FOLFOX4 e 952 Bevacizumab-XELOX.

Dopo un follow-up mediano di 48 mesi, 237 pazienti ( 25% ) nel gruppo FOLFOX4, 280 ( 29% ) in quello Bevacizumab-FOLFOX4 e 253 ( 27% ) in quello Bevacizumab-XELOX hanno mostrato recidiva, hanno sviluppato un nuovo tumore del colon o sono deceduti.

L’hazard ratio ( HR ) per la sopravvivenza libera da malattia per Bevacizumab-FOLFOX4 versus FOLFOX4 è stato pari a 1.17 ( p=0.07 ) e per Bevacizumab-XELOX versus FOLFOX4 è stato di 1.07 ( p=0.44 ).

Dopo un follow-up minimo di 60 mesi, l’hazard ratio per la sopravvivenza generale per Bevacizumab-FOLFOX4 versus FOLFOX4 è stato di 1.27 ( p=0.02 ) e per Bevacizumab-XELOX versus FOLFOX4 è stato di 1.15 ( p=0.21 ).

I 573 pazienti con carcinoma ad alto rischio di stadio II sono stati inclusi nella analisi di sicurezza.

Gli eventi avversi più comuni di grado 3-5 sono stati neutropenia ( FOLFOX4: 42%, Bevacizumab-FOLFOX4: 36% e Bevacizumab-XELOX: 7% ), diarrea ( 10%, 12% e 16%, rispettivamente ) e ipertensione ( 1%, 11% e 10%, rispettivamente ).

Gli eventi avversi gravi sono risultati più comuni nei gruppi Bevacizumab ( Bevacizumab-FOLFOX4: 26%; Bevacizumab-XELOX: 25%) che nel gruppo FOLFOX4 ( 20% ).

Decessi legati al trattamento sono stati riportati in 1 paziente trattato con FOLFOX4, 2 trattati con Bevacizumab-FOLFOX4 e 5 con Bevacizumab-XELOX.

In conclusione, Bevacizumab non prolunga la sopravvivenza libera da malattia quando aggiunto alla terapia adiuvante nel carcinoma del colon resecato di stadio III.
I dati di sopravvivenza generale suggeriscono un potenziale effetto dannoso con Bevacizumab più terapia adiuvante a base di Oxaliplatino in questi pazienti.
Sulla base di questi ed altri dati, non si raccomanda l’uso di Bevacizumab nel trattamento adiuvante di pazienti con carcinoma del colon resecato di stadio III. ( Xagena2012 )

de Gramont A et al, Lancet Oncol 2012; 13: 1225-1233


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