Biopsia del linfonodo sentinella in pazienti con carcinoma alla mammella prima e dopo la chemioterapia neoadiuvante
La tempistica ottimale della biopsia del linfonodo sentinella per i pazienti con carcinoma mammario trattati con chemioterapia neoadiuvante non è ben definita.
Lo studio SENTINA ( SENTinel NeoAdjuvant ) è stato disegnato per valutare un algoritmo specifico per la tempistica della procedura standardizzata di biopsia del linfonodo sentinella in pazienti sottoposti a chemioterapia neoadiuvante.
SENTINA è uno studio di coorte prospettico, a 4 bracci, multicentrico condotto in 103 Centri in Germania e Austria.
Donne con tumore alla mammella in lista per la chemioterapia neoadiuvante sono state arruolate nello studio.
Le pazienti con malattia clinicamente linfonodo-negativa ( cN0 ) sono state sottoposte a biopsia del linfonodo sentinella prima della chemioterapia neoadiuvante ( braccio A ).
Se il linfonodo sentinella risultava positivo ( pN1 ), veniva effettuata una seconda biopsia del linfonodo sentinella dopo la chemioterapia neoadiuvante ( braccio B ).
Donne con malattia clinicamente linfonodo-positiva ( cN+ ) hanno ricevuto chemioterapia neoadiuvante.
Le donne passate a malattia clinicamente linfonodo-negativa dopo la chemioterapia ( ycN0; braccio C ) sono state trattate con biopsia del linfonodo sentinella e dissezione ascellare.
Solo le pazienti che avevano mantenuto uno status nodale positivo ( ycN1 ) sono state sottoposte a dissezione ascellare senza biopsia del linfonodo sentinella ( braccio D ).
L’endpoint primario era l’accuratezza ( tasso di falsi negativi ) della biopsia del linfonodo sentinella dopo chemioterapia neoadiuvante per le pazienti che erano passate da malattia cN1 a malattia ycN0 nel corso della chemioterapia neoadiuvante ( braccio C ).
Gli endpoint secondari includevano il confronto tra il tasso di identificazione della biopsia del linfonodo sentinella prima e dopo la chemioterapia neoadiuvante e anche il tasso di falsi negativi e il tasso di identificazione della biopsia del linfonodo sentinella dopo la rimozione di tale linfonodo.
Le analisi sono state condotte in base al trattamento ricevuto ( per protocollo ).
Delle 1.737 pazienti che avevano ricevuto il trattamento, 1.022 sono state sottoposte a biopsia del linfonodo sentinella prima della chemioterapia neoadiuvante ( bracci A e B ), con un tasso di identificazione del 99.1% ( 1013 su 1022 ).
Nelle pazienti che erano passate dopo la chemioterapia neoadiuvante da cN+ a ycN0 ( braccio C ), il tasso di identificazione è stato del 80.1% ( 474 su 592 ) e il tasso di falsi negativi pari al 14.2% ( 32 su 226 ).
Il tasso di falsi negativi è stato del 24.3% ( 17 su 70 ) per le donne alle quali era stato rimosso 1 linfonodo e del 18.5% ( 10 su 54 ) per quelle alle quali erano stati rimossi 2 linfonodi ( braccio C ).
Nelle pazienti sottoposte a una seconda procedura bioptica del linfonodo sentinella dopo la chemioterapia neoadiuvante ( braccio B ), il tasso di identificazione è stato pari al 60.8% ( 219 su 360 ) e il tasso di falsi negativi 51.6% ( 33 su 64 ).
In conclusione, la biopsia del linfonodo sentinella è un metodo diagnostico affidabile prima della chemioterapia neoadiuvante.
Dopo trattamento sistemico o una biopsia precoce del linfonodo sentinella, la procedura ha mostrato un tasso di identificazione più basso e un più alto tasso di falsi negativi con la biopsia del linfonodo sentinella effettuata prima della chemioterapia neoadiuvante.
Queste limitazione dovrebbero essere prese in considerazione se la biopsia è pianificata dopo la chemioterapia neoadiuvante. ( Xagena2013 )
Kuehn T et al, Lancet Oncol 2013; 14: 609-618
Gyne2013 Onco2013
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...