Blinatumomab aggiunto alla chemioterapia nella leucemia linfoblastica infantile
La leucemia linfoblastica acuta ( ALL ) KMT2A-riarrangiata nei neonati è una malattia aggressiva con una sopravvivenza libera da eventi a 3 anni inferiore al 40%.
La maggior parte delle recidive si verifica durante il trattamento, con due terzi che si verificano entro 1 anno e il 90% entro 2 anni dalla diagnosi.
Gli esiti non sono migliorati negli ultimi decenni nonostante l'intensificazione della chemioterapia.
Sono state studiate la sicurezza e l'efficacia di Blinatumomab ( Blincyto ), una molecola bispecifica di coinvolgimento delle cellule T mirata a CD19, nei neonati con leucemia linfoblastica acuta KMT2A-riarrangiata.
In tutto 30 pazienti di età inferiore a 1 anno con leucemia linfoblastica acuta KMT2A-riarrangiata di nuova diagnosi hanno ricevuto la chemioterapia utilizzata nello studio Interfant-06 con l'aggiunta di un ciclo post-induzione di Blinatumomab ( 15 microg per metro quadrato di superficie corporea al giorno; infusione continua di 28 giorni ).
L'endpoint primario era rappresentato dagli effetti tossici clinicamente rilevanti, definiti come qualsiasi effetto tossico che fosse probabilmente o sicuramente attribuibile a Blinatumomab e che comportasse l'interruzione permanente di Blinatumomab o il decesso.
La malattia residua minima ( MRD ) è stata misurata mediante reazione a catena della polimerasi.
Sono stati raccolti dati sugli eventi avversi. I dati sugli esiti sono stati confrontati con i dati di controllo storici dello studio Interfant-06.
Il follow-up mediano è stato di 26.3 mesi. Tutti i 30 pazienti hanno ricevuto l'intero ciclo di Blinatumomab.
Non si sono verificati effetti tossici che soddisfacessero la definizione dell'endpoint primario.
Sono stati segnalati 10 eventi avversi gravi ( febbre 4 eventi, infezione 4, ipertensione 1 e vomito 1 ).
Il profilo degli effetti tossici è stato coerente con quello riportato nei pazienti più anziani.
In totale 28 pazienti ( 93% ) erano MRD-negativi ( 16 pazienti ) o avevano bassi livelli di MRD ( inferiore a 5 x 10-4, cioè meno di 5 cellule leucemiche per 10.000 cellule normali; 12 pazienti ) dopo l’infusione di Blinatumomab.
Tutti i pazienti che hanno continuato la chemioterapia sono diventati MRD-negativi durante l'ulteriore trattamento.
La sopravvivenza libera da malattia a due anni è stata dell'81.6% nello studio rispetto al 49.4% nello studio Interfant-06; i valori corrispondenti per la sopravvivenza globale sono stati 93.3% e 65.8%.
Blinatumomab aggiunto alla chemioterapia di Interfant-06 è sembrato essere sicuro e con un alto livello di efficacia nei bambini con leucemia linfoblastica acuta KMT2A-riarrangiata di nuova diagnosi rispetto ai controlli storici dello studio Interfant-06. ( Xagena2023 )
van der Sluis IM et al, N Engl J Med 2023; 388: 1572-1581
Emo2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...