Brentuximab vedotin con chemioterapia per il linfoma periferico a cellule T CD30-positivo: studio ECHELON-2


Sulla base dell'attività incoraggiante e del profilo di sicurezza gestibile osservato in uno studio di fase 1, lo studio ECHELON-2 è stato avviato per confrontare l'efficacia e la sicurezza di Brentuximab vedotin ( Adcetris ), Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone ( A+CHP ) rispetto a Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ( CHOP ) per il trattamento dei linfomi periferici a cellule T CD30-positivi.

ECHELON-2 è uno studio di fase 3 con confronto attivo, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo.
Adulti ammissibili provenienti da 132 Centri in 17 Paesi con linfoma periferico a cellule T CD30-positivo precedentemente non-trattato ( 75% con linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico ) sono stati assegnati casualmente a ricevere A+CHP o CHOP per 6 o 8 cicli di 21 giorni.
La randomizzazione è stata stratificata per sottotipo istologico in base alla valutazione della patologia locale e dal punteggio dell'indice prognostico internazionale.

Tutti i pazienti hanno ricevuto Ciclofosfamide 750 mg/m2 e Doxorubicina 50 mg/m2 al giorno 1 di ogni ciclo per via endovenosa e Prednisone 100 mg una volta al giorno nei giorni da 1 a 5 di ciascun ciclo per via orale, seguiti da Brentuximab vedotin 1.8 mg/kg e una forma placebo di Vincristina per via endovenosa ( gruppo A+CHP ) o Vincristina 1.4 mg/m2 e una forma placebo di Brentuximab vedotin per via endovenosa ( gruppo CHOP ) il giorno 1 di ogni ciclo.

L'endpoint primario, la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) secondo la revisione centrale indipendente in cieco, è stato analizzato per intent-to-treat.

Tra il 2013 e il 2016, 601 pazienti sono stati valutati per l'idoneità, di cui 452 pazienti sono stati arruolati e 226 sono stati assegnati in modo casuale al gruppo A+CHP e al gruppo CHOP.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 48.2 mesi nel gruppo A+CHP e di 20.8 mesi nel gruppo CHOP ( hazard ratio, HR=0.71, P=0.0110 ).

Gli eventi avversi, incluse incidenza e gravità della neutropenia febbrile ( 41 pazienti nel gruppo A+CHP, 18%, e 33 nel gruppo CHOP, 15% ) e neuropatia periferica ( 117 nel gruppo A+CHP, 52%, e 124 nel gruppo CHOP, 55% ), erano simili tra i gruppi.
Eventi avversi fatali si sono verificati in 7 pazienti nel gruppo A+CHP ( 3% ) e in 9 nel gruppo CHOP ( 4% ).

Il trattamento di prima linea con A+CHP è superiore a CHOP per i pazienti con linfoma periferico a cellule T CD30-positivo, come dimostrato da un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale con un profilo di sicurezza gestibile. ( Xagena2019 )

Horwitz S et al, Lancet 2019; 393: 229-240

Emo2019 Onco2019 Farma2019


Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...