Cancro: sicurezza ed efficacia di Rolapitant per la prevenzione di nausea e vomito indotti da chemioterapia dopo chemioterapia moderatamente emetogena o antracicline e Ciclofosfamide
Nausea e vomito indotti dalla chemioterapia sono un effetto collaterale comune di molti regimi antineoplastici e possono verificarsi per diversi giorni dopo il trattamento.
Uno studio ha valutato l’antagonista del recettore neurochinina-1 Rolapitant ( Varubi ), in combinazione con un antagonista del recettore della serotonina ( 5-HT3 ) e Desametasone, per la prevenzione di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia nei pazienti con tumore dopo somministrazione di chemioterapia moderatamente emetogena o regimi contenenti antracicline e Ciclofosfamide.
È stato condotto uno studio di fase 3 randomizzato, in doppio cieco globale, con controllo attivo, presso 170 Centri oncologici in 23 Paesi.
Sono stati inclusi pazienti adulti con tumore, che non avevano ricevuto chemioterapia moderatamente o altamente emetogena prima, con un punteggio di Karnofsky ( Perfomance Status ) di 60 o superiore, e una speranza di vita prevista di 4 mesi o più.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Rolapitant per os ( dose di 180 mg; gruppo Rolapitant ) oppure placebo identico nell'aspetto ( gruppo di controllo attivo ) 1-2 ore prima della somministrazione della chemioterapia moderatamente emetogena.
I pazienti sono stati stratificati per sesso.
Tutti i pazienti hanno anche ricevuto Granisetron ( 2 mg per os ) e Desametasone ( 20 mg per os ) nel giorno 1 ( tranne i pazienti trattati con taxani come parte della chemioterapia moderatamente emetogena, che hanno ricevuto Desametasone secondo la scheda tecnica ) e Granisetron ( 2 mg per os ) nei giorni 2-3.
Ogni ciclo è durato un minimo di 14 giorni.
In un massimo di 5 cicli successivi, i pazienti hanno ricevuto lo stesso farmaco in studio a cui erano stati assegnati nel ciclo 1, a meno che non avessero scelto di abbandonare lo studio o fossero stati rimossi dal trattamento a discrezione del medico curante.
L’analisi di efficacia è stata fatta nella popolazione intention-to-treat modificata ( che ha compreso tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio in un sito di studio conforme alla buona pratica clinica GCP ).
L'endpoint primario era la percentuale di pazienti che hanno raggiunto una risposta completa ( definita come assenza di emesi o uso di farmaci di salvataggio ) nella fase ritardata ( 24-120 ore dopo l'inizio della chemioterapia ) nel ciclo 1.
Lo studio è stato completato.
Tra il 2012 e il 2013, 1.369 pazienti sono stati randomizzati a ricevere Rolapitant ( n=684 ) oppure un controllo attivo ( n = 685 ).
666 pazienti in ciascun gruppo hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio e sono stati inclusi nella popolazione intention-to-treat modificata.
Una percentuale significativamente maggiore di pazienti trattati con Rolapitant ha presentato una risposta completa nella fase ritardata rispetto a quelli trattati con controllo attivo ( 475, 71%, vs 410, 62%; odds ratio, OR=1.6; P=0.0002 ).
L'incidenza di eventi avversi è stata simile nei gruppi Rolapitant e controllo; gli eventi avversi correlati al trattamento più frequentemente riportati sono stati: affaticamento, costipazione, e mal di testa.
Per il ciclo 1, il più comune evento avverso di grado 3-4 nel gruppo Rolapitant rispetto al gruppo controllo attivo è stata la neutropenia ( 32 pazienti, 5%, vs 23, 3% ).
Nessun evento avverso grave è risultato correlato al trattamento, e nessun evento avverso correlato al trattamento ha provocato la morte.
Rolapitant in combinazione con un antagonista 5-HT3 e Desametasone è ben tollerato e ha mostrato superiorità rispetto al controllo attivo per la prevenzione di nausea e vomito indotti da chemioterapia durante il periodo di 5 giorni ( 0-120 ore ) a rischio dopo la somministrazione di chemioterapia moderatamente emetogena o regimi contenenti antracicline e Ciclofosfamide. ( Xagena2015 )
Schwartzberg LS et al, Lancet 2015; 16: 1071-1078
Onco2015 Gastro2015 Farma2015
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...