Capecitabina adiuvante dopo chemioterapia neo- / adiuvante standard nei pazienti con tumore mammario triplo negativo in fase precoce
I tumori mammari tripli negativi ( TNBC ) operabili hanno un rischio più elevato di recidiva rispetto ai tumori non-TNBC con terapia standard.
Lo studio GEICAM / 2003-11_CIBOMA / 2004-01 ha esaminato la Capecitabina ( Xeloda ) adiuvante estesa dopo il completamento della chemioterapia standard in pazienti con carcinoma TNBC precoce.
I pazienti eleggibili erano quelli con carcinoma alla mammella triplo negativo, operabile, linfonodo positivo, o linfonodo negativo con tumore di 1 cm o superiore, con precedente chemioterapia contenente antraciclina e/o taxano.
Dopo la conferma dello stato di tumore TNBC mediante immunoistochimica, i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Capecitabina oppure a osservazione.
I fattori di stratificazione includevano Centro, precedente terapia a base di taxano, linfonodi ascellari coinvolti e fenotipo determinato a livello centrale ( basale versus non basale, secondo la positività del recettore delle citocheratine 5/6 [ CK5/6 ] e/o del recettore del fattore di crescita dell'epidermide [ EGFR ] mediante immunoistochimica ).
L'obiettivo primario era quello di confrontare la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) tra i due bracci.
Sono stati assegnati 876 pazienti in modo casuale a Capecitabina ( n=448 ) o a osservazione ( n=428 ).
L'età media era di 49 anni, il 55.9% era linfonodo negativo, il 73.9% aveva un fenotipo basale e il 67.5% aveva ricevuto in precedenza antracicline più taxani.
La durata mediana del follow-up è stata di 7.3 anni.
La sopravvivenza senza malattia non è stata significativamente prolungata con Capecitabina rispetto all'osservazione ( hazard ratio, HR=0.82; P=0.136 ).
In un'analisi di sottogruppo pre-pianificata, i pazienti non-basali sono sembrati trarre beneficio dall'aggiunta di Capecitabina con un hazard ratio di sopravvivenza libera da malattia di 0.53 rispetto a 0.94 in quelli con fenotipo basale ( test di interazione P=0.0694 ) e un hazard ratio di sopravvivenza globale di 0.42 rispetto a 1.23 con fenotipo basale ( test di interazione P=0.0052 ).
La tolleranza alla Capecitabina era come prevista, con il 75.2% dei pazienti che ha completato gli 8 cicli pianificati.
Questo studio non è riuscito a mostrare un aumento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da malattia aggiungendo Capecitabina estesa alla chemioterapia standard nei pazienti con carcinoma mammario triplo negativo in fase precoce.
In una analisi di sottogruppo preprogrammata, i pazienti con fenotipo non-basale sono sembrati ottenere benefici con Capecitabina, sebbene ciò richieda un'ulteriore conferma. ( Xagena2020 )
Lluch A et al, J Clin Oncol 2020; 38: 203-213
Onco2020 Gyne2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...