Chemioradioterapia concomitante versus accelerazione della radioterapia con o senza chemioterapia concomitante nel carcinoma avanzato di testa e collo


Un regime chemioradioterapico concomitante e radioterapia accelerata migliorano in modo indipendente gli esiti per i pazienti con carcinoma a cellule squamose di testa e collo, localmente avanzato.

È stato condotto uno studio per valutare l’efficacia e la sicurezza di una combinazione di questi approcci.

Nello studio randomizzato, in aperto e di fase 3, sono stati arruolati pazienti con carcinoma a cellule squamose di testa e collo localmente avanzato, di stadio III e IV ( non-metastatico ) e un performance status secondo ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) di 0-2.

I pazienti sono stati collocati in maniera casuale ( Centro, stadio T, stadio N e localizzazione come fattori di minimizzazione ) e in rapporto 1:1:1 a ricevere chemioradioterapia tradizionale ( 70 Gy in 7 settimane più 3 cicli di 4 giorni di trattamento concomitante con Carboplatino e Fluorouracile ), radioterapia accelerata e chemioterapia ( 70 Gy in 6 settimane più 2 cicli di 5 giorni di trattamento concomitante con Carboplatino e Fluorouracile ) oppure radioterapia molto accelerata da sola ( 64.8 Gy [ 1.8 Gy 2 volte al giorno ] in 3.5 settimane ).

L’endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione.

Nel periodo 2000-2007, 279 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere chemioradioterapia convenzionale, 280 radioterapia accelerata e chemioterapia e 281 radioterapia molto accelerata.

Il follow-up mediano è stato di 5.2 anni; i tassi di compliance per chemioterapia e radioterapia sono risultati buoni in tutti i gruppi.

Il regime radioterapia accelerata e chemioterapia non ha offerto benefici in termini di sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioradioterapia convenzionale ( HR=1.02; p=0.88 ) o alla radioterapia molto accelerata ( HR=0.83; p=0.060 ); la chemioradioterapia convenzionale ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla radioterapia molto accelerata ( HR=0.82; p=0.041 ).

La sopravvivenza libera da progressione a 3 anni è stata pari a 37.6% dopo chemioradioterapia convenzionale, 34.1% dopo radioterapia accelerata e chemioterapia, e 32.2% dopo radioterapia molto accelerata.

Più pazienti nel gruppo radioterapia molto accelerata ha mostrato tossicità mucosale acuta di grado RTOG 3-4 ( 84% ) rispetto alla radioterapia accelerata e chemioterapia ( 76% ) o chemioradioterapia convenzionale ( 69%; p=0.0001 ).

In totale, il 60% dei pazienti nel gruppo chemioradioterapia convenzionale, il 64% nel gruppo radioterapia accelerata e chemioterapia e il 70% dei pazienti in quello radioterapia molto accelerata sono stati sottoposti a intubazione per la nutrizione nel corso del trattamento ( p=0.045 ).

In conclusione, la chemioterapia ha mostrato un sostanziale effetto trattamento in somministrazione contemporanea con radioterapia; l’accelerazione della radioterapia non può compensare l’assenza della chemioterapia.
Gli esiti più favorevoli sono stati notati per la chemioradioterapia convenzionale e ciò suggerisce che l’accelerazione della radioterapia non porta probabilmente beneficio nei regimi concomitanti di chemioterapia. ( Xagena2012 )

Bourhis J et al, Lancet Oncol 2012; 13: 145-153


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