Chemioterapia di induzione con Gemcitabina e Cisplatino nel carcinoma rinofaringeo


La chemioradioterapia concomitante a base di Platino è lo standard di cura per i pazienti con carcinoma rinofaringeo locoregionale avanzato.
La chemioterapia di induzione con Gemcitabina e Cisplatino ha mostrato una promettente efficacia in studi di fase 2.

In uno studio di fase 3 multicentrico, randomizzato, controllato, sono state confrontate Gemcitabina e Cisplatino come chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante con la sola chemioradioterapia concomitante.
I pazienti con carcinoma rinofaringeo locoregionale avanzato sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Gemcitabina ( alla dose di 1 g per mq di superficie corporea nei giorni 1 e 8 ) più Cisplatino ( 80 mg per mq il giorno 1 ), somministrato ogni 3 settimane per 3 cicli, più chemioradioterapia ( concomitante Cisplatino alla dose di 100 mg per mq ogni 3 settimane per 3 cicli più radioterapia a intensità modulata ) o la sola chemioradioterapia.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da recidiva ( ovvero libertà dalla recidiva di malattia, cioè metastasi a distanza o recidiva locoregionale, o morte per qualsiasi causa ) nella popolazione intention-to-treat.
Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza globale, l'aderenza al trattamento e la sicurezza.

In totale 480 pazienti sono stati inclusi nello studio ( 242 pazienti nel gruppo chemioterapia di induzione e 238 nel gruppo terapia standard ).

A un follow-up mediano di 42.7 mesi, la sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ) a 3 anni è stata dell'85.3% nel gruppo chemioterapia di induzione e del 76.5% nel gruppo terapia standard ( hazard ratio [ HR ] stratificato per recidiva o morte, 0.51; P=0.001 ).
La sopravvivenza globale ( OS ) a 3 anni è stata rispettivamente del 94.6% e del 90.3% ( hazard ratio stratificato per la morte, 0.43 ).

In totale il 96.7% dei pazienti ha completato tre cicli di chemioterapia di induzione.

L'incidenza di eventi avversi acuti di grado 3 o 4 è stata del 75.7% nel gruppo chemioterapia di induzione e del 55.7% nel gruppo terapia standard, con una maggiore incidenza di neutropenia, trombocitopenia, anemia, nausea, e vomito nel gruppo chemioterapia di induzione.
L'incidenza di effetti tossici tardivi di grado 3 o 4 è stata del 9.2% nel gruppo chemioterapia di induzione e dell'11.4% nel gruppo terapia standard.

La chemioterapia di induzione aggiunta alla chemioradioterapia ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale, rispetto alla sola chemioradioterapia, tra i pazienti con carcinoma rinofaringeo locoregionale avanzato. ( Xagena2019 )

Zhang Y et al, N Engl J Med 2019; 381: 1124-1135

Onco2019 Med2019 Farma2019


Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...