Chemioterapia neoadiuvante o chirurgia primaria nel carcinoma ovarico di stadio III o IV


La chirurgia primaria di debulking ( citoriduzione ) prima dell’inizio della chemioterapia ha rappresentato il trattamento standard per le pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato.

In uno studio, le pazienti con carcinoma ovarico epiteliale di stadio IIIC o IV, carcinoma delle tube di Fallopio o carcinoma peritoneale primario sono state assegnate in maniera casuale a chirurgia primaria di debulking seguita da chemioterapia a base di Platino oppure a chemioterapia neoadiuvante a base di Platino seguita da chirurgia di debulking ( la cosiddetta chirurgia di intervallo ).

Delle 670 pazienti assegnate in maniera casuale ai trattamenti dello studio, 632 ( 94.3% ) sono risultate idonee e hanno iniziato il trattamento.

La maggioranza di queste pazienti ha mostrato malattia estesa di grado IIIC o IV al momento della chirurgia primaria di debulking ( lesioni metastatiche con diametro superiore ai 5 cm nel 74.5% delle pazienti e superiore ai 10 cm nel 61.6% ).

Il tumore residuo più ampio aveva un diametro uguale o inferiore a 1 cm nel 41.6% delle pazienti dopo chirurgia primaria di debulking e nell’80.6% delle pazienti dopo chirurgia di intervallo.

I tassi post-operatori di eventi avversi e mortalità hanno mostrato la tendenza ad essere più alti dopo chirurgia primaria di debulking che dopo chirurgia di intervallo.

L’hazard ratio per la mortalità ( analisi intention-to-treat ) nel gruppo assegnato a chemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia di intervallo, rispetto al gruppo assegnato a chemioterapia primaria di debulking seguita da chemioterapia, è stata pari a 0.98 ( P=0.01 per la non-inferiorità ) e l’hazard ratio per la malattia in progressione è stato 1.01.

La rimozione completa di tutta la malattia macroscopica ( con chirurgia primaria o di intervallo ) è risultata essere la più forte variabile indipendente nel predire la sopravvivenza generale.

In conclusione, la chemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia di intervallo è risultata non-inferiore alla chirurgia primaria di debulking seguita da chemioterapia come opzione di trattamento per pazienti con carcinoma ovarico voluminoso di stadio IIIC o IV.
La resezione completa di tutta la malattia macroscopica, ottenuta con chirurgia primaria o dopo chemioterapia neoadiuvante, rimane l’obiettivo di ogni intervento chirurgico di citoriduzione. ( Xagena2010 )

Vergote I et al, N Engl J Med 2010; 363: 943-953


Chiru2010 Onco2010 Gyne2010


Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...