Combinazione di Lurbinectedina e Doxorubicina rispetto alla chemioterapia scelta dal medico nei pazienti con tumore polmonare a piccole cellule recidivato: studio ATLANTIS
Lurbinectedina ( Zepzelca ) è un agente antitumorale sintetico di derivazione marina che agisce come inibitore selettivo della trascrizione oncogenica.
La monoterapia con Lurbinectedina ( 3.2 mg/m2 ogni 3 settimane ) ha ricevuto l'approvazione accelerata dalla Food and Drug Administration ( FDA ) negli Stati Uniti sulla base dell'efficacia nei pazienti con tumore polmonare a piccole cellule ( SCLC ) che hanno manifestato una recidiva dopo chemioterapia di prima linea a base di Platino.
Lo studio ATLANTIS ha valutato l'efficacia e la sicurezza della combinazione di Lurbinectedina e antraciclina Doxorubicina come trattamento di seconda linea per tumore al polmone a piccole cellule.
In questo studio di fase 3, in aperto, randomizzato, pazienti adulti di età pari o superiore a 18 anni affetti da carcinoma al polmone a piccole cellule con recidiva dopo chemioterapia a base di Platino sono stati reclutati da 135 ospedali in Nord America, Sud America, Europa e Medio Oriente.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a livello centrale mediante assegnazione dinamica a Lurbinectedina 2.0 mg/m2 per via endovenosa più Doxorubicina 40.0 mg/m2 somministrata il giorno 1 di cicli di 21 giorni o terapia di controllo a scelta del medico ( Topotecan per via endovenosa 1.5 mg/m2 nei giorni 1-5 di cicli di 21 giorni o Ciclofosfamide endovenosa 1.000 mg/m2, Doxorubicina 45.0 mg/m2 e Vincristina 2.0 mg il giorno 1 di cicli di 21 giorni, CAV ) somministrati fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
La profilassi primaria del fattore stimolante le colonie di granulociti ( G-CSF ) era obbligatoria in entrambi i gruppi di trattamento.
Né i pazienti né i medici erano all'oscuro dell’assegnazione del trattamento, ma il Comitato di revisione indipendente, che ha valutato i risultati, non conosceva l'assegnazione del trattamento dei pazienti.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale ( OS ) nella popolazione intent-to-treat ( ITT ).
Tra il 2016 e il 2018, 613 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Lurbinectedina più Doxorubicina ( n=307 ) o controllo ( Topotecan, n=127; CAV, n=179 ) e comprendevano la popolazione ITT; gli endpoint di sicurezza sono stati valutati nei pazienti che avevano ricevuto infusioni parziali o complete del trattamento in studio ( Lurbinectedina più Doxorubicina, n=303; controllo, n=289 ).
Dopo un follow-up mediano di 24.1 mesi, 303 pazienti nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina e 289 pazienti nel gruppo di controllo hanno interrotto il trattamento in studio; malattia progressiva è stato il motivo più comune di interruzione ( 213 pazienti, 70%, nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina vs 152, 53%, nel gruppo controllo ).
La sopravvivenza globale mediana è stata di 8.6 mesi nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina rispetto a 7.6 mesi nel gruppo controllo ( log-rank p stratificato=0.90; hazard ratio, HR= 0.97, P=0.70 ).
In tutto 12 pazienti sono deceduti a causa di eventi avversi correlati al trattamento: 2 su 303 ( inferiore a 1% ) nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina e 10 su 289 ( 3% ) nel gruppo controllo.
Complessivamente 296 dei 303 pazienti ( 98% ) nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina hanno manifestato eventi avversi emergenti dal trattamento rispetto a 284 dei 289 pazienti ( 98% ) nel gruppo di controllo; eventi avversi correlati al trattamento si sono verificati in 268 pazienti ( 88% ) nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina e in 266 pazienti ( 92% ) nel gruppo controllo.
Gli eventi avversi ematologici di grado 3 o superiore sono stati meno frequenti nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina rispetto al gruppo controllo ( anemia, 57 su 302 pazienti, 19%, nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina vs 110 su 288, 38%, nel gruppo controllo; neutropenia, 112, 37%, vs 200, 69%; trombocitopenia, 42, 14%, vs 90, 31% ).
La frequenza di eventi avversi correlati al trattamento che hanno portato all'interruzione del trattamento è stata inferiore nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina rispetto al gruppo controllo ( 26 su 303 pazienti, 9%, nel gruppo Lurbinectedina più Doxorubicina vs 47 su 289, 16%, nel gruppo controllo ).
La terapia di combinazione con Lurbinectedina più Doxorubicina non ha migliorato la sopravvivenza globale rispetto al controllo nei pazienti con tumore polmonare a piccole cellule recidivante. Tuttavia, Lurbinectedina più Doxorubicina ha mostrato un profilo di sicurezza ematologica favorevole rispetto al controllo. ( Xagena2023 )
Aix SP et al, Lancet Respiratory Medicine 2023; 11: 74-86
Pneumo2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...