Confronto tra Erlotinib ed Erlotinib intercalato con chemioterapia nella terapia di prima linea per carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato


Erlotinib ( Tarceva ) prolunga la sopravvivenza in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato.

È stato condotto uno studio randomizzato e di fase II su Erlotinib da solo o intercalato con chemioterapia ( CT + Erlotinib ) in pazienti naïve per la chemioterapia con tumore al polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato positivi per l’espressione della proteina EGFR ( recettore del fattore di crescita dell’epidermide ) e/o con un alto numero di copie del gene EGFR.

In totale, 143 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Erlotinib 150 mg al giorno per via orale fino alla progressione della malattia o a chemioterapia con Paclitaxel 200 mg/m(2) per via endovenosa e Carboplatino dosato in base alla clearance della creatinina ( AUC 6 ) per via intravenosa al giorno 1 intercalati con Erlotinib 150 mg per via orale nei giorni da 2 a 15 ogni 3 settimane per 4 cicli seguito da Erlotinib 150 mg per via orale fino alla progressione della malattia ( CT + Erlotinib ).

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi; gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta, la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza.

I tassi di sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi sono stati 26% e 31% per i 2 bracci dello studio ( chemioterapia più Erlotinib e Erlotinib da solo, rispettivamente ).

Entrambi sono risultati inferiori al controllo storico del 45% ( P=0.001 e P=0.011, rispettivamente ).

I tempi mediani di sopravvivenza libera da progressione mediana sono stati, rispettivamente, di 4.57 e 2.69 mesi.

Pazienti con tumori con mutazioni attivanti di EGFR hanno risposto meglio con Erlotinib da solo ( valore mediano della sopravvivenza libera da progressione, 18.2 mesi vs 4.9 mesi per chemioterapia più Erlotinib ).

In conclusione, è stata dimostrata la fattibilità di uno studio multicentrico guidato da biomarcatore, ma nessuno dei bracci di trattamento ha superato i controlli storici.
Questo studio non è a supporto dell’uso della combinazione chemioterapia ed Erlotinib nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata selezionato per EGFR.
I pazienti con tumori con mutazioni in EGFR hanno raggiunto risultati migliori con Erlotinib da solo. ( Xagena2011 )

Hirsch FR et al, J Clin Oncol 2011; 29: 3567-3573


Pneumo2011 Onco2011 Farma2011


Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...