Esiti cognitivi e cardiaci a lungo termine dopo esposizione prenatale alla chemioterapia in bambini di età uguale o superiore a 18 mesi
La chemioterapia per il trattamento dei tumori materni durante la gravidanza è diventata più accettabile nello scorso decennio; tuttavia, l’effetto della esposizione prenatale alla chemioterapia sugli esiti cardiaci e di neurosviluppo dei figli di queste donne è ancora incerto.
È stato condotto uno studio per valutare gli esiti di salute generale, funzione cardiaca e neurosviluppo in bambini esposti a chemioterapia nel periodo prenatale.
È stata effettuata una analisi intermedia di uno studio multicentrico osservazionale di coorte condotto su bambini con esposizione prenatale a stadiazione e trattamento di un tumore materno, inclusa la chemioterapia.
I bambini sono stati valutati alla nascita, a 18 mesi di età e a 5-6, 8-9, 11-12, 14-15 o 18 anni.
Sono stati effettuati valutazioni cliniche neurologiche, test sul livello generale del funzionamento cognitivo ( test di Bayley o del quoziente di intelligenza [ QI ] ), elettrocardiogramma ed ecocardiogramma ed è stato somministrato un questionario sulla salute e lo sviluppo generale.
Dall’età di 5 anni, sono stati anche effettuati esami audiometrici, Test Auditory Verbal Learning e valutazioni di sottogruppi della scala Children's Memory Scale e il Test per la Everyday Attention for Children, ed è stata infine completata la Child Behavior Checklist.
Sono stati somministrati 236 cicli di chemioterapia in 68 gravidanze.
Sono stati valutati 70 bambini, nati a un’età gestazionale mediana di 35.7 settimane ( intervallo 28.3-41.0; IQR 3.3; 47 donne a meno di 37 settimane ), con un periodo mediano di follow-up di 22.3 mesi ( intervallo 16.8-211.6; IQR 54.9 ).
Benché gli esiti neurocognitivi rientrassero negli intervalli di normalità, i punteggi di sviluppo cognitivo sono risultati più bassi per i bambini nati pretermine che per quelli nati a termine.
Dopo controllo per età, sesso e Paese, il punteggio di QI è aumentato in media di 11.6 punti per ciascun mese aggiuntivo di gestazione ( p inferiore a 0.0001 ).
Le misurazioni comportamentali, di salute generale, uditive e di crescita sono risultate corrispondenti a quelle della popolazione generale.
Dimensioni e funzioni cardiache sono risultate comprese negli intervalli di normalità.
Grave ritardo di neurosviluppo è stato identificato in entrambi i membri di una gravidanza gemellare.
In conclusione, l’esposizione fetale alla chemioterapia non è risultata associata a un aumento di morbilità del sistema nervoso centrale, cardiache o uditive o con peggioramenti nella salute generale e nella crescita rispetto alla popolazione generale.
Tuttavia, lievi cambiamenti nei valori cardiaci e neurocognitivi sottolineano il bisogno di un follow-up più lungo.
La nascita prematura è risultata comune e associata a un peggioramento nello sviluppo cognitivo e di conseguenza il parto pretermine iatrogeno dovrebbe essere evitato quando possibile. ( Xagena2012
Amant F et al, Lancet Oncol 2012; 13: 256-264
Onco2012 Pedia2012 Gyne2012 Neuro2012 Cardio2012
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...