Herceptin associato a chemioterapia riduce il rischio di recidive nel carcinoma mammario allo stadio precoce
Un’analisi ad interim di due studi clinici riguardanti Trastuzumab ( Herceptin ) nel trattamento del carcinoma mammario allo stadio iniziale ha mostrato che le pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in terapia con Herceptin in associazione a chemioterapia hanno presentato una riduzione del 52% del rischio di recidiva rispetto alle pazienti trattate con la sola chemioterapia.
Dopo 4 anni di studio, recidiva si è avuta nel 15% delle donne trattate con Herceptin e chemioterapia contro il 33% delle donne trattate con la sola chemioterapia.
I dati preliminari hanno mostrato un miglioramento del 49% della sopravvivenza generale ( hazard ratio, HR = 0.67, equivalente ad una riduzione del 33% del rischio di morte ).
Gli eventi avversi osservati in questi due studi clinici sono stati in linea con quelli riscontrati negli studi precedenti con Herceptin.
Eventi cardiaci gravi o a rischio di vita ( ed in rari casi, fatali ), più comunemente insufficienza cardiaca congestizia, sono stati riscontrati più spesso nel braccio Herceptin e chemioterapia che nel bracci sola chemioterapia.
Le donne con carcinoma mammario HER2-positivo allo stadio iniziale hanno ricevuto Herceptin e chemioterapia, oppure sola chemioterapia dopo un iniziale intervento chirurgico e trattatmento con antraciclina e Ciclofosfamide.
Il carcinoma mammario HER2-positivo è una forma tumorale particolarmente aggressiva che interessa quasi il 25% delle donne con carcinoma mammario.
Lo studio National Surgical Adjuvant Breast and Bowel Project ( NSABP ) ha preso avvio nel 2000 ed ha arruolato 2085 pazienti.
Lo studio North Central Cancer Treatment Group ( NCCTG ) ha arruolato il suo primo paziente nel 2000 ed ha arruolato 3406 pazienti.
Entrambi gli studi sono stati finanziati dal National Cancer Institute ( NCI ).
L’analisi ad interim dei due studi clinici si è basata sui dati di 3351 pazienti.
Ciascun studio clinico ha valutato la combinazione tra un’antraciclina e la Ciclofosfamide seguita da chemioterapia con Paclitaxel, con o senza Herceptin, utilizzando differenti schemi di trattamento di Paclitaxel nelle donne con carcinoma mammario HER2-positivo.
L’impiego di Trastuzumab è limitato alle donne che sono positive per HER-2.
Herceptin ha avuto l’approvazione dell’FDA ( Food and Drug Administration ) nel settembre 1998 con indicazioni per il carcinoma mammario metastatico con iperespressione della proteina HER2.
Il farmaco è indicato nel trattamento settimanale delle pazienti sia come terapia di prima linea in combinazione con Paclitaxel che come terapia di seconda e terza linea in monoterapia.
Negli studi clinici Herceptin ha prodotto benefici in termini di sopravvivenza quando usato in combinazione con il chemioterapico Paclitaxel.
La somministrazione di Herceptin può essere associata ad insorgenza di disfunzione ventricolare e di insufficienza cardiaca.
Reazioni di ipersensibilità grave ( compresa anafilassi ), reazioni all’infusione ed eventi polmonari sono stati riportati frequentemente, ma sono risultati fatali solo in rari casi.
Negli studi clinici, l’incidenza e la gravità della disfunzione cardiaca è stata maggiore nelle pazienti trattate con Herceptin in associazione ad antraciclina e Ciclofosfamide.
Le pazienti su Herceptin dovrebbero essere monitorate per il deterioramento della funzione cardiaca.
Negli studi clinici, circa il 4% delle pazienti ha manifestato sintomi come brividi e febbre durante la prima infusione.
Questi ed altri sintomi, inclusi nausea, vomito e dolore, sono diventati meno frequenti nelle successive infusioni
Negli studi clinici, l’incidenza di neutropenia moderata-grave e di neutropenia con febbre è stata maggiore nelle pazienti trattate con Herceptin in combinazione con chemioterapia mielosoppressiva rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia.
E’ stato riscontrato un incremento nell’incidenza di anemia , leucopenia, diarrea ed infezioni quando Herceptin è stato impiegato in combinazione con la chemioterapia.( Xagena2005 )
Fonte: 41st Annual Meeting of the American Society of Clinical Oncology (ASCO), 2005
Onco2005 Gyne2005 Farma2005
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...