Ipilimumab dopo radioterapia nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione progredito dopo chemioterapia con Docetaxel
Ipilimumab ( Yervoy ) è un anticorpo monoclonale interamente umano che si lega all’antigene 4 dei linfociti T citotossici ( CTLA-4 ) per aumentare l'immunità antitumorale.
È stato valutato l'utilizzo di Ipilimumab dopo la radioterapia nei pazienti con tumore alla prostata metastatico resistente a castrazione progredito dopo chemioterapia con Docetaxel.
In uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, di fase 3 ( CA184-043 ), gli uomini con almeno una metastasi ossea da carcinoma alla prostata resistente alla castrazione, che era progredito dopo il trattamento con Docetaxel, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere radioterapia diretta all’osso ( 8 Gy in una frazione ) seguita da Ipilimumab 10 mg/kg oppure placebo ogni 3 settimane fino a 4 dosi.
I pazienti senza progressione hanno continuato a ricevere Ipilimumab a 10 mg/kg oppure placebo come terapia di mantenimento ogni 3 mesi fino a progressione della malattia, inaccettabile effetto tossico, o morte.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale ad entrambi i gruppi di trattamento e sono stati stratificati per performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ), concentrazione della fosfatasi alcalina, concentrazione di emoglobina, e sito dell’analisi.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale, valutata nella popolazione intention-to-treat.
Dal 2009 al 2012, 799 pazienti sono stati assegnati in modo casuale ( 399 a Ipilimumab e 400 a placebo ) e sono stati inclusi nell'analisi intention-to-treat.
La sopravvivenza globale media è stata 11.2 mesi con Ipilimumab e 10.0 mesi con il placebo ( hazard ratio HR 0.85; P=0.053 ).
Tuttavia, la valutazione dell’assunzione dei rischi proporzionali ha mostrato che era stata violata ( P=0.0031 ).
Un modello di rischio a sezioni ha mostrato che l’hazard ratio è cambiato nel corso del tempo: HR per 0-5 mesi è stato pari a 1.46, per 5-12 mesi è stato pari a 0.65 e per oltre 12 mesi è stato pari a 0.60.
I più comuni eventi avversi di grado 3-4 erano immuno-correlati, si sono verificati in 101 pazienti nel gruppo Ipilimumab ( 26% ) e in 11 pazienti nel gruppo placebo ( 3% ).
I più frequenti eventi avversi di grado 3-4 hanno incluso diarrea ( 64 pazienti su 393 nel gruppo Ipilimumab, 16%, vs 7 su 396 nel gruppo placebo, 2% ), affaticamento ( 40, 11%, vs 35, 9% ), anemia ( 40, 10%, vs 43, 11% ) e colite ( 18, 5% vs 0 ).
Si sono verificati 4 decessi ( 1% ) a causa degli effetti tossici del farmaco in studio, tutti nel gruppo Ipilimumab.
Sebbene non vi sia stata alcuna differenza significativa tra il gruppo Ipilimumab e il gruppo placebo in termini di sopravvivenza globale nell’analisi primaria, ci sono stati segni di attività con il farmaco che richiedono ulteriori indagini. ( Xagena2014 )
Kwon ED et al, Lancet 2014;15:700-712
Uro2014 Onco2014 Farma2014
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...