La monoterapia con TAR-200, un sistema di somministrazione intravescicale di chemioterapia, ha fornito risposte sostenute e durature nei pazienti affetti da cancro della vescica non-muscolo-invasivo, ad alto rischio, e non-responsivo a BCG


Dai risultati dello studio di fase 2b SunRISe-1, è emerso che il sistema di somministrazione di chemioterapia intravescicale TAR-200 ha prodotto risposte sostenute e durature nei pazienti con carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo ( NMIBC ), ad alto rischio, non-responsivo al bacillo di Calmette-Guérin ( BCG ).

TAR-200 ha raggiunto un tasso di risposta completa ( CR ), secondo revisione centrale, del 76,7% ( IC 95%, 57,7-90,1 ), composto da 23 risposte complete in 30 pazienti valutabili.
Il tasso di risposta completa valutato dallo sperimentatore è risultato simile: 80,0% ( IC 95%, 61,4-92,3; 24 su 30 pazienti ).

A un follow-up mediano di 48 settimane ( range: 12-121 ), 21 ( 91% ) delle 23 risposte complete erano in corso, e la durata mediana della risposta ( DoR ) non è stata raggiunta.
Undici dei pazienti con risposta completa avevano una durata della risposta di almeno 6 mesi ( 10 su 11 in corso ) e 6 avevano una durata della risposta di almeno 12 mesi ( tutti in corso ).
Al momento dell'analisi, nessuno dei pazienti con risposta completa era stato sottoposto a cistectomia radicale.

Il sistema di rilascio intravescicale TAR-200 funziona fornendo basse dosi prolungate di Gemcitabina localizzata tramite l'inserimento nella vescica.
Lo studio in aperto SUNRISE-1, in corso, sta valutando il sistema TAR-200 nei pazienti con carcinoma alla vescica non-muscolo-invasivo ( carcinoma in situ [ CIS ] con o senza malattia papillare ), ad alto rischio, confermato istologicamente, non-responsivo a BCG, che rifiutano di ricevere o non sono idonei alla cistectomia radicale.

Il disegno dello studio iniziale prevedeva pazienti randomizzati in 3 bracci di trattamento: la Coorte 1 prevedeva la somministrazione di TAR-200 ogni 3 settimane per un massimo di 24 settimane, quindi ogni 12 settimane fino alla settimana 96 ( anno 2 ) più Cetrelimab somministrato ogni 3 settimane fino alla settimana 78; la Coorte 2 consisteva in TAR-200 da solo alla stessa dose della Coorte 1; e la Coorte 3 prevedeva la somministrazione di Cetrelimab da solo alla stessa dose della coorte 1.
Il disegno dello studio è stato recentemente modificato mediante aggiunta di una quarta Coorte in cui viene somministrato TAR-200 in monoterapia a pazienti con solo tumori papillari.

Le risposte complete sono state misurate mediante cistoscopia, citologia centrale e patologia centrale alla settimana 24 e alla settimana 48.
L'endpoint primario era rappresentato dalla risposta completa, con endpoint secondari che comprendevano la durata della risposta, la sopravvivenza globale, la qualità di vita, la sicurezza e la tollerabilità.

Nel corso dell'ESMO Meeting, sono stati condivisi solo i dati della coorte in monoterapia TAR-200 ( Coorte 2 ).

La Coorte 2 era composta da 54 pazienti con un'età media di 71 anni ( intervallo 40-85 ). La maggioranza era di sesso maschile ( 77,8% ), bianca ( 68,5% ) e aveva un performance status ECOG pari a 0 ( 96,3% ).
I dati sull’uso della Nicotina hanno mostrato che il 55,6% erano ex-utilizzatori, il 35,2% non lo erano mai stati e il 9,3% erano utilizzatori correnti.

Lo stadio del tumore era solo carcinoma in situ per il 66,7% dei pazienti e carcinoma in situ più malattia papillare per il 33,3% dei pazienti.
Il numero mediano di precedenti dosi di BCG era 12 ( intervallo 7-42 ). Il tempo mediano dall'ultimo trattamento con BCG alla diagnosi di carcinoma in situ è stato di 3,0 mesi ( intervallo 0,2-22,4 ).
La maggior parte dei pazienti ( 94,4% ) aveva rifiutato di sottoporsi a cistectomia radicale e i restanti pazienti ( 5,6% ) non erano eleggibili per l'intervento chirurgico.

La popolazione di sicurezza comprendeva tutti i 54 pazienti. La maggior parte degli eventi avversi sono stati di grado 2 o inferiore.
Oltre la metà ( 53,7% ) dei pazienti ha presentato almeno 1 evento avverso correlato al trattamento ( TRAE ) e il 7,4% dei pazienti ha manifestato almeno 1 TRAE di grado 3 o maggiore.
Un paziente ha presentato una grave reazione avversa correlata al trattamento.

Le interruzioni dovute agli eventi TRAE si sono verificate in 2 pazienti.

Non ci sono stati decessi tra i pazienti durante lo studio. ( Xagena2023 )

Fonte: European Society of Clinical Oncology ( ESMO ) Meeting 2023

Uro2023 Onco2023 Farma2023



Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...