Mylotarg a base di Gemtuzumab ozogamicin per il trattamento della leucemia mieloide acuta CD33-positiva, de novo, precedentemente non-trattata, in combinazione con chemioterapia. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Mylotarg ( Gemtuzumab ozogamicin ) in combinazione con Daunorubicina e Citarabina per il trattamento dei pazienti di età pari o superiore a 15 anni affetti da leucemia mieloide acuta ( LMA ), de novo, CD33-positiva precedentemente non-trattata, ad eccezione della leucemia promielocitica acuta ( APL ).
Mylotarg è la prima terapia per la leucemia mieloide acuta approvata nell'Unione Europea ( UE ) che prende di mira CD33, un antigene espresso sulle cellule leucemiche in una percentuale pari a circa il 90% dei pazienti.
La leucemia mieloide acuta è un tumore ematologico a rapida progressione, pericoloso per la vita. Se non trattati, i pazienti affetti da leucemia mieloide acuta vanno incontro a morte entro mesi, se non settimane, dalla malattia.
La leucemia mieloide acura è il tipo più comune di leucemia acuta negli adulti e rappresenta circa l'80% di tutti i casi di leucemia acuta.
Si prevede che ogni anno in Europa circa 16.800 persone riceveranno una nuova diagnosi di leucemia mieloide acuta.
L’obiettivo del trattamento della leucemia mieloide acuta è che il paziente raggiunga una remissione completa e prolungata. Periodi più lunghi di remissione prima della ricaduta sono associati a migliori risultati a lungo termine per i pazienti. Pertanto, i farmaci che ritardano il tempo fino alla ricomparsa della malattia e prolungano la vita possono fornire un beneficio clinico significativo.
L’approvazione di Mylotarg da parte della Commissione Europea si è basata sui dati di uno studio di fase 3, randomizzato, in aperto, guidato dal ricercatore, ALFA-0701 in pazienti de novo precedentemente non-trattati.
Mylotarg aveva ricevuto l'approvazione dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense nel settembre 2017 per gli adulti con leucemia mieloide acuta CD33 positiva di nuova diagnosi e per gli adulti e i bambini di età pari o superiore a 2 anni con leucemia mieloide acuta CD33-positiva recidivante o refrattaria.
Mylotarg è approvato in combinazione con Daunorubicina e Citarabina per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 15 anni affetti da leucemia mieloide acuta CD33-positiva, de novo, precedentemente non-trattata, ad eccezione della leucemia promielocitica acuta.
Il profilo di sicurezza complessivo di Mylotarg si basa sui dati provenienti dai pazienti affetti da leucemia mieloide acuta provenienti dallo studio ALFA-0701 sulla terapia di combinazione, da studi in monoterapia e dall'esperienza post-marketing.
Nei pazienti trattati con Mylotarg sono stati segnalati casi di epatotossicità, inclusa insufficienza epatica pericolosa per la vita e talvolta fatale e malattia veno-occlusiva epatica ( VOD ) o sindrome da ostruzione sinusoidale ( SOS ).
Altre avvertenze e precauzioni speciali includono mielosoppressione e reazioni correlate all'infusione.
Nello studio sulla terapia di combinazione ALFA-0701, le reazioni avverse gravi clinicamente rilevanti sono state epatotossicità, inclusa malattia veno-occlusiva epatica o sindrome da ostruzione sinusoidale ( 3,8% ), emorragia ( 9,9% ), infezione grave ( 41,2% ) e sindrome da lisi tumorale ( 1,5% ).
Negli studi in monoterapia, le reazioni avverse gravi clinicamente rilevanti hanno incluso anche reazioni correlate all'infusione ( 2,5% ), trombocitopenia ( 21,7% ) e neutropenia ( 34,3% ).
Le reazioni avverse più comuni ( più del 30% ) nello studio sulla terapia di combinazione sono state emorragia e infezione.
Negli studi in monoterapia le reazioni avverse più comuni ( oltre il 30% ) hanno incluso piressia, nausea, infezioni, brividi, emorragia, vomito, trombocitopenia, affaticamento, cefalea, stomatite, diarrea, dolore addominale e neutropenia.
Le reazioni avverse più frequenti ( 1% o più ) che hanno portato all'interruzione permanente dello studio sulla terapia di associazione sono state: trombocitopenia, malattia epatica veno-occlusiva, emorragia e infezione. Le reazioni avverse più frequenti ( 1% o più ) che hanno portato all'interruzione permanente degli studi in monoterapia sono state infezione, emorragia, insufficienza multiorgano e malattia epatica veno-occlusiva.
Gemtuzumab ozogamicin è un coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ) composto dall'agente citotossico Calicheamicina, legato a un anticorpo monoclonale ( mAB ) che ha come bersaglio CD33, un antigene espresso sulla superficie dei mieloblasti nel 90% dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta.
Quando Gemtuzumab ozogamicin si lega all’antigene CD33 sulla superficie cellulare, viene assorbito nella cellula e la Calicheamicina viene rilasciata provocando la morte cellulare. ( Xagena2018 )
Fonte: Pfizer, 2018
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