Olanzapina per la prevenzione della nausea indotta da chemioterapia e vomito


È stata esaminata l'efficacia di Olanzapina ( Zyprexa ) per la prevenzione di nausea e vomito in pazienti sottoposti a chemioterapia altamente emetogena.

In uno studio randomizzato, in doppio cieco, di fase 3, è stata confrontata Olanzapina al placebo, in combinazione con Desametasone, Aprepitant ( Emend ) o Fosaprepitant ( Ivemend ), e un antagonista del recettore della 5-idrossitriptamina di tipo 3 ( 5-HT3 ), in pazienti senza precedente chemioterapia che stavano ricevendo Cisplatino ( 70 mg o più per metro quadrato di superficie corporea ) oppure l’associazione Ciclofosfamide e Doxorubicina.

Le dosi dei tre farmaci concomitanti somministrate prima e dopo la chemioterapia sono risultate simili nei due gruppi.
I due gruppi hanno ricevuto 10 mg di Olanzapina per via orale o placebo al giorno nei giorni da 1 a 4.

La prevenzione della nausea era l'endpoint primario, mentre una risposta completa ( assenza di emesi e nessun uso di farmaci di salvataggio ) era un endpoint secondario.

Nell'analisi, sono stati inclusi 380 pazienti valutabili ( 192 assegnati a Olanzapina, e 188 a placebo ).

La percentuale di pazienti senza nausea indotta da chemioterapia è risultata significativamente maggiore con Olanzapina rispetto al placebo nelle prime 24 ore dopo la chemioterapia ( 74% vs 45%, P=0.002 ), nel periodo da 25 a 120 ore dopo la chemioterapia ( 42% vs 25%, P=0.002 ) e nel periodo complessivo di 120 ore ( 37% vs 22%, P=0.002 ).

Il tasso di risposta completa è significativamente aumentato con Olanzapina durante i tre periodi: 86% vs 65% ( P minore di 0.001 ), 67% vs 52% ( P=0.007 ) e 64% vs 41% ( P minore di 0.001 ), rispettivamente.

Anche se non ci sono stati effetti tossici di grado 5, alcuni pazienti trattati con Olanzapina hanno mostrato aumentata sedazione ( grave nel 5% ) al giorno 2.

In conclusione, Olanzapina, rispetto al placebo, ha migliorato significativamente la prevenzione della nausea, così come il tasso completo di risposta, tra i pazienti precedentemente non-trattati che sono stati sottoposti a chemioterapia altamente emetogena. ( Xagena2016 )

Navari RM et al, N Engl J Med 2016; 375: 134-142

Onco2016 Gastro2016 Farma2016


Indietro

Altri articoli



La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...