Pazopanib nei tumori a cellule germinali in fase avanzata dopo fallimento della chemioterapia
Le opzioni terapeutiche per i pazienti con tumori a cellule germinali ( GCT ) chemioresitenti sono limitate.
Pazopanib ( Votrient ) è un inibitore selettivo della tirosin-chinasi con attività antiangiogenica distinta.
È stata valutata l'attività di Pazopanib nei pazienti con tumore a cellule germinali refrattario.
Nello studio in aperto, a singolo braccio, di fase 2, Pazotest, l'ammissibilità del paziente ha incluso il fallimento di due o più regimi basati sul Platino, e consentiva la precedente somministrazione di chemioterapia ad alto dosaggio.
Ai pazienti è stato somministrato Pazopanib 800 mg/die fino a progressione della malattia o all'insorgenza di tossicità inaccettabile.
Le misurazioni di marcatori tumorali sierici, la tomografia computerizzata e FDG-PET sono state effettuate al basale, dopo 4 settimane di Pazopanib e ogni 8 settimane successivamente.
La progressione della malattia è stata definita come livelli crescenti di marcatori tumorali sierici, aumento delle dimensioni delle masse non-teratomatose, o la comparsa di nuove lesioni.
L'endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS, H0: 3 mesi PFS minore o uguale al 10%, H1: superiore o uguale al 25%, alfa= 5%, beta= 20% ).
Sono stati arruolati 43 pazienti dal 2013 al 2016. Il numero di precedenti regimi chemioterapici è stato: 2 ( 11.6% ), 3 ( 51.2% ), più di 3 ( 37.2% ).
Eventi avversi di grado 3 sono stati osservati in 6 pazienti ( 13.9% ).
Nel complesso, il 70.3% dei pazienti aveva ridotti livelli di marcatori tumorali sierici dopo 4 settimane.
Ci sono state 2 risposte parziali ( 4.7% ), 19 casi di malattia stabile e 16 casi di progressione della malattia ( 6 non-valutabili secondo i criteri RECIST ).
La durata media del follow-up è stata di 29.6 mesi.
La probabilità di sopravvivenza libera da progressione a 3 mesi è stata del 12.8%.
La probabilità di sopravvivenza globale a 24 mesi è stata del 14.2%.
Nei pazienti con una diminuzione maggiore del 50% dei marcatori tumorali sierici, la probabilità di sopravvivenza globale a 24 mesi è stata del 24.1%.
La principale limitazione era rappresentata dalla piccola dimensione del campione.
In conclusione, nonostante Pazopanib abbia dimostrato un'attività potente seppur di breve durata nel tumore a cellule germinale refrattario, la sopravvivenza a lungo termine è stata ottenuta in una proporzione di pazienti trattati.
Secondo la cinetica dell'attività di Pazopanib, questo farmaco può essere studiato in pazienti meno pretrattati come terapia ponte ottimale preceduta e/o combinata con la chemioterapia di salvataggio. ( Xagena2017 )
Necchi A et al, Ann Oncol 2017; 28: 1346-1351
Uro2017 Onco2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...