Pembrolizumab più chemioterapia prolunga la sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da progressione nel carcinoma polmonare metastatico


L'aggiunta di Pembrolizumab ( Keytruda ) alla chemioterapia ha prodotto una estensione della sopravvivenza globale e della sopravvivenza libera da progressione rispetto alla sola chemioterapia tra i pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ), squamoso, metastatico, in base ai risultati dello studio randomizzato di fase 3 KEYNOTE-407.

Lo studio in doppio cieco ha incluso 559 pazienti naive-al-trattamento con tumore NSCLC squamoso e metastatico.
Sono stati esclusi i pazienti che presentavano metastasi sintomatiche del sistema nervoso centrale, una storia di polmonite non-infettiva che richiedeva l'uso di glucocorticoidi, malattia autoimmune attiva o che stavano ricevendo un trattamento immunosoppressivo sistemico.

I pazienti sono stati assegnati a 200 mg di Pembrolizumab oppure a placebo il giorno 1 per un massimo di 35 cicli.
Tutti i pazienti hanno anche ricevuto Carboplatino il giorno 1 e 200 mg/m2 di Paclitaxel al giorno 1 o 100 mg/m2 di Paclitaxel legato all'Albumina formulato in nanoparticelle ( Abraxane ) nei giorni 1, 8 e 15, per i primi quattro cicli.

La sopravvivenza globale ( OS ) e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) hanno funzionato come endpoint primari.

Il follow-up mediano è stato di 7.8 mesi.

E' stato osservato un beneficio consistente in termini di sopravvivenza globale, indipendentemente dall'espressione di PD-L1.
La sopravvivenza globale mediana è stata pari a 15.9 mesi nel braccio di combinazione con Pembrolizumab e 11.3 mesi nel braccio placebo ( hazard ratio per la mortalità, HR=0.64, IC 95%, 0.49-0.85 ).

La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata pari a 6.4 mesi nel braccio di combinazione con Pembrolizumab e 4.8 mesi nel braccio placebo ( HR per la progressione della malattia o la mortalità, HR= 0.56, IC 95%, 0.45-0.7 ).

Il tasso di risposta è stato del 57.9% nel gruppo Pembrolizumab e 38.4% nel gruppo placebo.

Nei sottogruppi di punteggio di proporzione tumorale ( TPS ) PD-L1, i tassi di risposta sono risultati più elevati tra i pazienti che hanno ricevuto Pembrolizumab rispetto al placebo ( punteggio inferiore a 1%, 63.2% vs 40.4%, punteggio 1-49%, 49.5% vs 41.3%; punteggio 50%, 60.3% vs 32.9% ).

Sebbene le differenze negli eventi avversi di grado 3 o superiore non fossero significative tra i due bracci ( Pembrolizumab, 69.8% vs placebo, 68.2% ), l'interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è risultata più comune tra quelli nel braccio Pembrolizumab ( 13.3% vs. 6.4% ). ( Xagena2018 )

Fonte: International Association for the Study of Lung Cancer’s World Conference on Lung Cancer, 2018

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