Pertuzumab più Trastuzumab con o senza chemioterapia seguita da Emtansine nel tumore mammario metastatico ERBB2-positivo
Nel tumore mammario metastatico ( MBC ) positivo per ERBB2 ( in precedenza HER2 ), la combinazione di Trastuzumab e Pertuzumab ( Phesgo ) con la chemioterapia a base di taxani rappresenta la prima linea di cura standard.
Dato che Trastuzumab più Pertuzumab si è dimostrato efficace nel tumore mammario metastatico ERBB2-positivo, anche senza chemioterapia, non è stato determinato se la strategia ottimale di prima linea possa essere Trastuzumab più Pertuzumab da solo invece che con la chemioterapia.
È stata valutata la sopravvivenza globale ( OS ) a 2 anni e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) per i pazienti assegnati in modo casuale a ricevere Pertuzumab più Trastuzumab in prima linea da solo o con chemioterapia seguita da Trastuzumab Emtansine ( Kadcyla ) alla progressione; la sopravvivenza libera da progressione del trattamento di seconda linea con Trastuzumab Emtansine dopo Trastuzumab più Pertuzumab; e la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione nei sottotipi ERBB2-arricchito e ERBB2-non-arricchito.
Questa era un'analisi secondaria di uno studio clinico randomizzato multicentrico, in aperto, di fase 2 condotto in 27 centri in Francia, 20 centri in Svizzera, 9 centri nei Paesi Bassi e 1 centro in Germania.
Complessivamente, 210 pazienti con tumore mammario metastatico ERBB2-positivo confermato a livello centrale sono stati randomizzati nel periodo 2013-2016, con conclusione dello studio a maggio 2020.
I dati sono stati analizzati tra il 2020 e il 2022.
I pazienti hanno ricevuto in modo casuale Pertuzumab ( 840 mg per via endovenosa, poi 420 mg per via endovenosa ogni 3 settimane ) più Trastuzumab ( 8 mg/kg per via endovenosa, poi 6 mg/kg per via endovenosa ogni 3 settimane ) senza chemioterapia ( gruppo A ) oppure Pertuzumab più Trastuzumab ( stesse dosi ) con Paclitaxel ( 90 mg/m2 per i giorni 1, 8 e 15, poi ogni 4 settimane per 4 o più mesi ) o Vinorelbina tartrato ( 25 mg/m2 per la prima somministrazione seguita da 30 mg/m2 nei giorni 1 e 8 e ogni 3 settimane per 4 o più mesi ) seguito da Pertuzumab più Trastuzumab come mantenimento dopo l'interruzione della chemioterapia ( gruppo B ).
L’esito principale era la sopravvivenza globale a 24 mesi per gruppo di trattamento, la sopravvivenza libera da progressione per il trattamento di prima linea, la sopravvivenza libera da progressione per il trattamento di seconda linea e la qualità di vita riferita dal paziente.
Nell'analisi sono stati inclusi in totale 210 pazienti, con un'età media di 58 anni. Per il gruppo A, la sopravvivenza globale a 24 mesi è stata del 79.0%; per il gruppo B, 78.1%.
La sopravvivenza libera da progressione mediana con il trattamento di prima linea è stata di 8.4 mesi nel gruppo A e 23.3 mesi nel gruppo B.
A differenza delle aspettative, la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione non differivano marcatamente tra le popolazioni con tumore ERBB2-arricchito ed ERBB2-non-arricchito.
Gli eventi avversi sono risultati meno comuni senza chemioterapia, con piccoli miglioramenti della qualità di vita rispetto al basale nel gruppo A e una qualità di vita stabile nel gruppo B.
I risultati di questa analisi secondaria di uno studio clinico randomizzato hanno indicato che la strategia anti-ERBB2 senza chemioterapia sia fattibile senza essere dannosa in termini di sopravvivenza globale.
L'analisi di previsione di 50 geni ( firma molecolare ) mediante microarray non ha aiutato a identificare la popolazione di pazienti più appropriata per questo approccio. ( Xagena2023 )
Huober J et al, JAMA Oncol 2023; 9: 1381-1389
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