Studio RIBBON-1: chemioterapia con o senza Bevacizumab nel trattamento di prima linea del tumore alla mammella negativo per EGFR-2, localmente ricorrente o metastatico


Uno studio di fase III ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di Bevacizumab ( Avastin ) in combinazione con diversi regimi chemioterapici standard versus quei regimi singoli per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma mammario metastatico negativo per il recettore 2 del fattore di crescita dell’epidermide umano ( EGFR-2 ).

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 2:1 a chemioterapia più Bevacizumab o chemioterapia più placebo.

Prima dell’assegnazione casuale, i ricercatori hanno scelto chemioterapia a base di Capecitabina ( 2000 mg/m2 per 14 giorni ), chemioterapia a base di taxani ( nab-Paclitaxel 260 mg/m2, Docetaxel 75 o 100 mg/m2 ) o a base di antracicline ( combinazioni di Doxorubicina o Epirubicina [ Doxorubicina / Ciclofosfamide, Epirubicina / Ciclofosfamide, Fluorouracile / Epirubicina / Ciclofosfamide, o Fluorouracile / Doxorubicina / Ciclofosfamide ] ), somministrata ogni 3 settimane.

Bevacizumab o placebo sono stati somministrati alla dose di 15 mg/kg ogni 3 settimane.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione; gli endpoint secondari includevano sopravvivenza generale, tasso di sopravvivenza a 1 anno, tasso di risposta oggettivo, durata della risposta oggettiva e sicurezza.

Due coorti definite dalla scelta della chemioterapia ( pazienti Capecitabina o insieme dei pazienti taxani/antracicline ) sono state analizzate in parallelo.

Lo studio RIBBON-1 ( Regimens in Bevacizumab for Breast Oncology ) ha arruolato 1237 pazienti ( coorte Capecitabina, n=615; coorte taxano/antraciclina, n=622 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata maggiore per ciascuna combinazione con Bevacizumab ( coorte Capecitabina: aumento da 5.7 mesi a 8.6 mesi; hazard ratio [ HR ], 0.69; log-rank P inferiore a 0.001; e coorte taxano/antraciclina: aumento da 8.0 mesi a 9.2 mesi; HR, 0.64; log-rank P inferiore a 0.001 ).

Non sono state osservate differenze statisticamente significative nella sopravvivenza generale tra i bracci contenenti placebo e Bevacizumab.

La sicurezza è risultata in linea con i risultati dei precedenti studi riguardanti Bevacizumab.

In conclusione, la combinazione di Bevacizumab con Capecitabina, taxani o antracicline migliora il beneficio clinico in termini di aumento della sopravvivenza libera da progressione nel trattamento di prima linea del carcinoma mammario metastatico, con un profilo di sicurezza paragonabile ai precedenti studi di fase III. ( Xagena2011 )

Robert NJ et al, J Clin Oncol 2011; 29: 1252-1260


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