Trapianto di cellule ematopoietiche autologo o allogenico con condizionamento a intensità ridotta per il linfoma a cellule del mantello sensibile alla chemioterapia
È stato condotto uno studio per esaminare gli esiti nei pazienti con linfoma a cellule del mantello sensibile a chemioterapia in seguito a un primo trapianto di cellule staminali ematopoietiche, confrontando gli esiti tra trapianto autologo ( auto-trapianto ) versus trapianto allogenico con condizionamento a intensità ridotta ( allotrapianto ) e con il trapianto attuato in diversi momenti nel decorso della malattia.
Sono stati analizzati 519 pazienti trapiantati tra il 1996 e il 2007 e riferiti al Center for International Blood and Marrow Transplant Research.
La coorte trapianto precoce era composta da quei pazienti in prima o completa remissione con non più di 2 linee di chemioterapia.
La coorte trapianto tardivo era composta da tutti i restanti pazienti.
L’auto-trapianto e il trapianto allogenico con condizionamento a intensità ridotta hanno portato a una sopravvivenza generale dal trapianto simile per la coorte precoce ( a 5 anni: 61% auto-trapianto versus 62% allotrapianto; P=0.951 ) e per quella tardiva ( a 5 anni: 44% auto-trapianto vs 31% allotrapianto; P=0.202).
Nelle due coorti, la progressione / recidiva è risultata più bassa e la mortalità non-correlata a recidiva più alta nel gruppo allotrapianto.
La migliore sopravvivenza generale e la migliore sopravvivenza libera da progressione sono state osservate nei pazienti sottoposti ad auto-trapianto in prima remissione completa.
L’analisi multivariata della sopravvivenza dalla diagnosi ha identificato un beneficio a favore del trapianto precoce sia in caso di auto-trapianto sia in caso di allotrapianto.
In conclusione, per i pazienti con linfoma a cellule del mantello sensibile alla chemioterapia, la tempistica ottimale per il trapianto di cellule ematopoietiche è l’esecuzione precoce durante il decorso della malattia.
Gli esiti sono particolarmente favorevoli per i pazienti sottoposti ad auto-trapianto in prima remissione completa.
Per quelli non in grado di raggiungere la remissione completa dopo due linee di chemioterapia o per quelli con malattia in recidiva, potrebbero essere efficaci l’auto-trapianto o il trapianto allogenico, benché le possibilità di remissione a lungo termine e di sopravvivenza siano più basse. ( Xagena2014 )
Fenske TS et al, J Clin Oncol 2014; 32: 273-281
Emo2014 Onco2014
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...