Tromboembolismo in pazienti con tumore gastroesofageo in stadio avanzato trattati con chemioterapia di combinazione con antraciclina, Platino e fluoropirimidina
I dati relativi alla prevalenza e agli esiti degli eventi tromboembolici nei pazienti con tumore gastroesofageo in stadio avanzato, sottoposti a chemioterapia, sono limitati.
E’ stata compiuta un’analisi esplorativa, prospettica, degli eventi tromboembolici in uno studio randomizzato e controllato su 964 pazienti reclutati tra il 2000 e il 2005, e trattati con chemioterapia di combinazione a base di Epirubicina, Platino e fluoropirimidina per tumore gastroesofageo avanzato o localmente avanzato.
I regimi erano costituiti da Epirubicina (E), Cisplatino (C), Fluorouracile ( F ) [ regime ECF ]; Epirubicina, Cisplatino, Capecitabina ( X ) [ regime ECX ]; Epirubicina, Fluorouracile, Oxaliplatino ( O ) [ regime EOF ], e Epirubicina, Oxaliplatino Capecitabina [ regime EOX ].
Il Fluorouracile è stato somministrato per infusione continua con un dispositivo di accesso venoso centrale assieme a 1 mg di Warfarin per la tromboprofilassi.
L’esito principale era l’incidenza di eventi tromboembolici ( venosi e arteriosi ) nella coorte di pazienti trattati, in accordo alla chemioterapia.
L’incidenza di tutti gli eventi tromboembolici, di quelli venosi e di quelli arteriosi, tra i 964 pazienti trattati è stata, rispettivamente, pari a 12.1%; 10.1% e 2.2%.
Sono stati osservati pochi eventi tromboembolici nel gruppo Oxaliplatino rispetto ai gruppi con Cisplatino ( EOF/EOX vs ECF/ECX: 7.6% vs 15.1%; P=0.0003 ).
Il Cisplatino è stato identificato come fattore di rischio per eventi tromboembolici nell’analisi multivariata ( hazard ratio, HR=0.51; P=0.001 ).
Non si sono verificate differenze nell’incidenza di eventi tromboembolici per il gruppo Fluorouracile rispetto ai gruppi con Capecitabina.
L’incidenza di trombosi legata al dispositivo di accesso venoso centrale è stata del 7% ( bracci ECF/EOF ).
La sopravvivenza generale è risultata peggiore nei pazienti che erano andati incontro a eventi tromboembolici rispetto a quelli che non avevano presentato eventi tromboembolici ( sopravvivenza mediana: 7.4 vs 10.5 mesi; HR=0.8; P=0.043 ).
In conclusione, questa analisi ha quantificato in maniera prospettica l’incidenza/pattern degli eventi tromboembolici in pazienti con tumore gastroesofageo allo stadio avanzato, trattati con 4 regimi tripli.
E’ stato osservato un effetto trombogenico differenziale in base all’impiego di Platino, e un esito meno favorevole associato all’insorgenza di eventi tromboembolici nel corso del trattamento.
Gli eventi tromboembolici correlati alla chemioterapia dovrebbero essere presi in considerazione nella valutazione del rapporto rischio/beneficio del trattamento. ( Xagena2009 )
Starling N et al, J Clin Oncol 2009; 27: 3786-3793
Onco2009 Emo2009 Farma2009 Gastro2009
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sacituzumab Govitecan in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore uroteliale metastatico progredito dopo chemioterapia a base di Platino: TROPHY-U-01 Cohort 3
Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...