Ipercolesterolemia: AIFA ha approvato la prima terapia che riduce il colesterolo LDL con due somministrazioni all’anno
L'AIFA ha approvato Leqvio ( Inclisiran ) per il trattamento degli adulti con ipercolesterolemia primaria ( eterozigote familiare e non-familiare ) o dislipidemia mista ( condizioni caratterizzate da alti livelli di grassi nel sangue, incluso il colesterolo ).
Inclisiran in Italia è indicato, in aggiunta alla dieta, in associazione a una statina o una statina con altre terapie ipolipemizzanti orali in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi di colesterolo LDL con la dose massima tollerata di una statina, oppure in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti nei pazienti intolleranti alle statine o per i quali una statina è controindicata.
Il colesterolo LDL è riconosciuto come il principale fattore di rischio modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare.
Tuttavia, nonostante l'uso delle statine 8 pazienti su 10 ad alto rischio non sono in grado di ridurre il loro colesterolo LDL ai livelli raccomandati.
Inclisiran è la prima terapia a base di small-interfering RNA ( siRNA ) per la riduzione del colesterolo LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia.
Il meccanismo d'azione di Inclisiran rientra nella classe degli agenti terapeutici RNAi ( RNA interference ), farmaci che silenziano gli RNA messaggeri ( mRNA ).
Inclisiran è un piccolo RNA interferente a doppio filamento con un’elevata affinità per il fegato, riducendo i livelli di una proteina chiamata PCSK9, coinvolta nel metabolismo del colesterolo.
Questo meccanismo aumenta la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL e porta di conseguenza a una riduzione dei livelli di colesterolo LDL presente nel sangue.
Inclisiran viene somministrato con due iniezioni all'anno, per via sottocutanea. Dopo la prima iniezione, la dose successiva viene somministrata a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi.
Tre studi principali condotti su un totale di 3660 pazienti hanno rilevato che Leqvio è efficace nel ridurre i livelli di colesterolo LDL.
Oltre il 94% dei pazienti esaminati negli studi assumeva anche statine o altri medicinali per ridurre i livelli di lipidi nel sangue.
Gli studi hanno incluso pazienti con una forma di ipercolesterolemia familiare e pazienti con colesterolo LDL aumentato affetti da malattia cardiovascolare aterosclerotica ( in cui depositi di grasso si sono accumulati nei vasi sanguigni ) o a rischio di svilupparla.
Dopo 510 giorni ( circa 15 mesi ) i risultati erano simili per tutti gli studi e, nel complesso, il colesterolo LDL era sceso di oltre il 50% nei pazienti trattati con Leqvio rispetto a quelli che avevano assunto placebo.
Gli effetti indesiderati più comuni di Leqvio ( che possono riguardare fino a 1 persona su 10 ) sono reazioni locali quali dolore, arrossamento ed eruzione cutanea nel sito di iniezione.
Dagli studi sono emerse riduzioni significative dei livelli di colesterolo LDL nei pazienti trattati con Leqvio, che sono maggiori rispetto a quelle ottenute con le statine o altri medicinali indicati per l’abbassamento dei lipidi.
Non esistono ancora prove dirette del fatto che Leqvio riduca gli attacchi cardiaci o l’ictus, ma l’abbassamento del colesterolo LDL è legato a una riduzione delle malattie cardiovascolari aterosclerotiche. ( Xagena2022 )
Fonte: AIFA, 2022
Endo2022 Cardio2022 Farma2022
Indietro
Altri articoli
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Colesterolo HDL e colesterolo LDL e rischio di demenza in oltre 17 anni di follow-up
Le associazioni tra colesterolo da lipoproteine ad alta densità ( colesterolo HDL ) e colesterolo da lipoproteine a bassa densità...
Associazione tra intensità della riduzione del colesterolo LDL con terapie a base di statine e prevenzione secondaria dell'ictus
I benefici e i rischi associati alle terapie intensive a base di statine per ridurre il colesterolo LDL in modo...
Valutazione dell'associazione tra riduzione del colesterolo LDL ed effetti relativi e assoluti del trattamento con statine
L'associazione tra la riduzione indotta dalle statine dei livelli di colesterolo LDL e la riduzione assoluta del rischio di esiti...
Riduzione dei livelli di colesterolo LDL nei pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica o ipercolesterolemia familiare eterozigote: sicurezza ed efficacia a lungo termine dell'Acido Bempedoico
Durante uno studio di estensione in aperto, l'Acido Bempedoico ( Nilemdo ) è risultato ben tollerato e ha mostrato un'efficacia...
Colesterolo LDL ed esiti clinici della combinazione di Ezetimibe con statine nello studio IMPROVE-IT
Le linee guida statunitensi del 2018 per la gestione del colesterolo raccomandano una terapia ipolipemizzante aggiuntiva con Ezetimibe ( Zetia...
Associazione tra esposizione cumulativa al colesterolo LDL durante la giovane età adulta e la mezza età e il rischio di eventi cardiovascolari
Il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( LDL-C; colesterolo LDL ) è un importante fattore di rischio per le...
Effetto dell'associazione a dose fissa di Acido Bempedoico più Ezetimibe rispetto al solo Ezetimibe sul colesterolo LDL nei pazienti con diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia non-trattati con statine
Uno studio ha valutato l’impiego diell'associazione Acido Bempedoico ed Ezetimibe ( Nustendi ) in una coorte di pazienti dislipidemici con...
Colesterolo LDL elevato e aumento del rischio di infarto miocardico e malattia cardiovascolare aterosclerotica in individui di età compresa tra 70 e 100 anni
I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...