Basso indice cardiaco associato a demenza incidente e malattia di Alzheimer
La ricerca epidemiologica e clinica suggerisce che un indice cardiaco basso è associato a un anomalo invecchiamento cerebrale, includendo volumi cerebrali inferiori, maggiore iperintensità della sostanza bianca e performance cognitive peggiori.
Un flusso di sangue sistemico più basso può avere implicazioni nella demenza tra gli anziani.
In totale, 1.039 partecipanti alla coorte Framingham Offspring liberi da ictus clinico, attacco ischemico transitorio, e demenza hanno formato il campione ( età media: 69 anni; 53% donne ).
Durante un periodo di follow-up mediano di 7.7 anni, 32 partecipanti hanno sviluppato demenza, tra cui 26 casi di malattia di Alzheimer.
Ogni diminuzione di unità dell'indice cardiaco ha aumentato il rischio relativo di demenza ( hazard ratio, HR=1.66, P=0.013 ) e malattia di Alzheimer ( HR=1.65; P=0.022 ).
Rispetto ai soggetti con normale indice cardiaco, gli individui con indice cardiaco clinicamente basso avevano un rischio relativo più elevato di demenza ( HR=2.07; P=0.044 ).
Escludendo i soggetti con malattia cardiovascolare clinicamente diffusa e fibrillazione atriale ( n=184 ), gli individui con indice cardiaco clinicamente basso hanno mostrato un rischio relativo più elevato sia di demenza ( HR=2.92; P=0.007 ) sia di malattia di Alzheimer ( HR=2.87; P=0.016 ) rispetto ai soggetti con normale indice cardiaco.
In conclusione, un più basso indice cardiaco è risultato associato a un aumentato rischio per lo sviluppo di demenza e malattia di Alzheimer. ( Xagena2015 )
Jefferson AL et al, Circulation 2015;131:1333-1339
Cardio2015 Neuro2015
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