Prospettive terapeutiche degli agonisti ed antagonisti melatoninergici: depressione e obesità


La melatonina, un neurormone sintetizzato dalla ghiandola pineale durante i periodi di oscurità, è essenziale per il mantenimento dei ritmi circadiani e dei ritmi biologici stagionali.

Fisiologicamente la melatonina regola l’alternanza sonno/veglia, ed influenza diverse funzioni metaboliche, endocrine, ed immunitarie.

L’alterata secrezione della melatonina endogena è associata a disturbi dell’umore e comportamentali, tra cui l’aumento del peso corporeo.

I pazienti con grave depressione esibiscono secrezione di melatonina ridotta e non sincronizzata, e marcati disturbi del sonno.
La somministrazione di Melatonina esogena può ripristinare i livelli plasmatici di questa sostanza.

Nei soggetti obesi è stata osservata un’alterazione della secrezione della melatonina.

Negli studi preclinici, l’agonista melatoninergico, Agomelatina ( Valdoxan ), ha mostrato una potente attività antidepressiva ed ansiolitica.
Questi dati sono stati confermati negli studi clinici che avevano coinvolto pazienti con depressione maggiore.
L’Agomelatina ha anche mostrato di agire come un antagonista competitivo dei recettori della serotonina, e per le sue caratteristiche farmacologiche è stato definito un farmaco MASSA ( Melatonin Agonist and Selective Serotonin Antagonist ).
Uno studio, controllato e randomizzato, ha mostrato che l’Agomelatina 25 mg/die è efficace quanto l’antidepressivo Paroxetina ( Sereupin, Seroxat, Eutimil ) nel trattamento dei pazienti con disturbo depressivo maggiore.

L’antagonista melatoninergico S 20928 ha mostrato, invece, di limitare il guadagno di peso stagionale in un modello murino.

Lo sviluppo di agonisti ed antagonisti melatoninergici potrebbe rappresentare un nuovo approccio al trattamento della depressione e dell’obesità. ( Xagena2007 )

Guardiola-Lemaitre PB, J Soc Biol 2007; 201: 105-113


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