PH urinario correlato al disturbo nefrovascolare nel diabete mellito


Il PH urinario potrebbe risultare utile nel predire l'insorgenza di malattia nefrovascolare nei pazienti con diabete.

Nello studio di coorte osservazionale di 10 anni, prospettico, sono state prese in esame 350 pazienti con diabete mellito con l’obiettivo di determinare la relazione tra pH urinario e danni nefrovascolari.
I partecipanti sono stati arruolati nello studio nella prima parte del 2003.

Sono stati raccolti i dati su età, sesso, indice di massa corporea, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, livelli di lipidi nel siero, elettroliti, pH urinario, concentrazione di glucosio nel plasma, 8-idrossi-20-deossiguanosina ( 8-OHdG ), emoglobina glicata ( HbA1c ), rapporto urinario albumina-creatinina, livelli di acido urico, velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ), azotemia, alanina aminotransferasi ( ALT ), aspartato transaminasi ( AST ), emoglobina, circonferenza vita, velocità dell'onda di polso ( PWV ), l'indice pressorio caviglia-braccio ( ABI ) e spessore intima-media ( IMT ).

Rispetto alle misurazioni di base, le riduzioni sono state riscontrate per emoglobina glicata, pressione arteriosa, e velocità di filtrazione glomerulare stimata.
Aumenti sono stati trovati nel rapporto urinario albumina-creatinina, livelli di acido urico e spessore intima-media.

Un'associazione inversa è stata osservata tra il pH urinario e 8-OHdG, indice di massa corporea, acido urico, rapporto urinario albumina-creatinina, variazione percentuale dello spessore intima-media, variazione percentuale nella velocità dell’onda di polso e cambiamento nel rapporto logaritmico abumina-creatinina.

Una associazione positiva è stata trovata tra pH urinario e la variazione percentuale di eGFR.

La diminuzione del pH urinario, in particolare, era un potente fattore predittivo per i disturbi nefrovascolari.
La misurazione del pH urinario è un test non-invasivo e poco costoso.
La constatazione che il pH urinario sia in grado di prevedere i disturbi nefrovascolari nel lungo periodo ha un valore clinico significativo. ( Xagena2015 )

Fonte: BMJ Open Diabetes Research Care, 2015

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