Exenatide nel trattamento del diabete di tipo 2


Nel corso del 64th Scientific Session dell’ADA ( American Diabetes Association ) è stato presentato uno studio di fase III che ha valutato l’Exenatide nel trattamento del diabete di tipo 2.

L’Exenatide è il capostipite di una nuova classe di farmaci anti-diabete, i mimetici dell’incretina.

Il 41% dei pazienti cha ha assunto Exenatide 10 microg ha raggiunto livelli di emoglobina glicosilata ( A1C ) del 7% o inferiori.

Il trattamento con Exenatide ha anche comportato una riduzione del peso corporeo.

Lo studio della durata di 30 settimane ha coinvolto 377 pazienti con diabete di tipo 2, non in grado di raggiungere un ottimale controllo glicemico con la terapia standard.

I pazienti sono stati assegnati a Exenatide 10 microg o 5 microg, o a placebo.

L’Exenatide è stata somministrata per via sottocutanea 2 volte al girono oltre alla sulfonilurea.

All’inizio dello studio l’A1C medio era 8,6%.
Dopo 30 settimane, i pazienti trattati con Exenatide 10 microg hanno presentato una riduzione dell’A1C dell’1%.
Inoltre l’Exenatide ha ridotto in media il peso corporeo di circa 1 kg.

Il più comune effetto indesiderato riscontrato è stata la nausea, che si è presentata soprattutto nella parte iniziale dello studio.
La percentuale di drop-out a causa della nausea è stata del 4%.
L’incidenza di ipoglicemia lieve-moderata tra i pazienti che hanno assunto Exenatide è stata del 36% rispetto al 3% del gruppo placebo.

A tutti i pazienti è stata offerta la possibilità di continuare lo studio in aperto assumendo Exenatide 10 microg, 2 volte die.

Tra i 35 pazienti che hanno completato le 52 settimane dell’estensione dello studio, la riduzione media di A1C dal basale è stata dell’1,4% e la riduzione di peso in media di 2,9 kg. ( Xagena2004 )


Fonte: 64th Scientific Session ADA


Endo2004 Farma2004


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