Attivazione selettiva del recettore della vitamina D con Paricalcitolo per la riduzione dell’albuminuria nei pazienti con diabete di tipo 2


Nonostante il trattamento con inibitori del sistema renina–angiotensina–aldosterone ( inibitori RAAS ), i pazienti con diabete mellito mostrano un'insufficienza renale progressiva che è correlata con l'albuminuria.

Uno studio multinazionale, placebo-controllato, in doppio cieco, ha valutato la possibilità di utilizzare il Paricalcitolo ( Zemplar ) per ridurre l'albuminuria in pazienti con nefropatia diabetica.

Nello studio sono stati arruolati pazienti con diabete mellito di tipo 2 e albuminuria in trattamento con inibitori dell'enzima che converte l'angiotensina ( Ace inibitori ) o bloccanti del recettore dell'angiotensina ( sartani ).

I pazienti sono stati assegnati in un rapporto 1:1:1 a ricevere un trattamento di 24 settimane con placebo, 1 microg/giorno di Paricalcitolo o 2 microg/giorno di Paricalcitolo.

L’endpoint primario era il cambiamento percentuale nella media geometrica del rapporto tra le concentrazioni urinarie di albumina e creatinina dal basale all’ultima misurazione durante il trattamento per i gruppi trattati con Paricalcitolo aggregati versus gruppo placebo.

Le analisi sono state effettuate per intention-to-treat.

Nel periodo 2007-2008, 281 pazienti sono stati arruolati e assegnati a ricevere placebo ( n=93 ), 1 microg di Paricalcitolo ( n=93 ) o 2 microg di Paricalcitolo ( n=95 ); 88 pazienti nel gruppo placebo, 92 in quello 1 microg di Paricalcitolo e 92 in quello 2 microg di Paricalcitolo hanno ricevuto almeno una dose della terapia prevista nello studio e avevano dati disponibili al basale e all’ultima misurazione in corso di trattamento relativi alle concentrazioni urinarie di albumina e creatinina e sono stati quindi inclusi nell’analisi primaria.

Il cambiamento nel rapporto delle concentrazioni urinarie di albumina e creatinina è stato: -3% ( da 61 a 60 mg/mmol ) nel gruppo placebo; -16% ( da 62 a 51 mg/mmol ) nei gruppi Paricalcitolo aggregati, con una differenza tra i gruppi versus placebo di -15% ( p=0.071 ); -14% ( da 63 a 54 mg/mmol ) nel gruppo 1 microg di Paricalcitolo, con una differenza tra i gruppi versus placebo di -11% ( p=0.23 ) e -20% ( da 61 a 49 mg/mmol ) nel gruppo 2 microg di Paricalcitolo, con una differenza tra i gruppi versus placebo di -18% ( p=0.053 ).

I pazienti nel gruppo 2 microg di Paricalcitolo hanno mostrato una riduzione sostenuta nel rapporto delle concentrazioni urinarie di albumina e creatinina compresa tra -18% e -28% ( p=0.014 vs placebo ).

L’incidenza di ipercalcemia, eventi avversi ed eventi avversi gravi è risultata simile tra i gruppi trattati con Paricalcitolo versus il gruppo placebo.

In conclusione, l’aggiunta di 2 microg/die di Paricalcitolo all’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone riduce in modo sicuro l’albuminuria in pazienti con nefropatia diabetica e potrebbe rappresentare un nuovo approccio verso un minor rischio renale residuo nel diabete mellito. ( Xagena2010 )

de Zeeuw D et al, Lancet 2010; 376: 1543-1551


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