Differenze intraclasse nel rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca in pazienti con diabete di tipo 2 che iniziano ad assumere un inibitore DPP-4 o una sulfonilurea


Sono stati rianalizzati i dati di un precedente studio retrospettivo su 127.555 pazienti, in cui è stato dimostrato che la terapia con inibitore della dipeptidil peptidasi-4 ( DPP-4 ) era associata a un minore rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca, rispetto alla terapia con sulfonilurea, al fine di valutare le differenze intraclasse tra inibitori DPP-4 e sulfonilurea.

Sono stati inclusi pazienti con diabete mellito di tipo 2 che avevano iniziato la terapia con inibitore DPP-4 o sulfonilurea, da sola o in associazione con Metformina.
Sono stati esclusi i pazienti sottoposti a cambiamento di farmaco intraclasse, quelli con precedente ospedalizzazione per scompenso cardiaco, quelli che hanno ricevuto il trattamento con Insulina e quelli con un periodo di osservazione inferiore a 6 mesi.
È stata calcolata l'incidenza di primo evento di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca ed eventi totali per 1.000 anni-persona.

L'analisi ha incluso 17.615 utilizzatori di inibitori DPP-4 ( 60.1% Sitagliptin, 27.0% Vildagliptin, 12.9% Saxagliptin ) e 86.734 utilizzatori di sulfonilurea ( 37.5% Glibenclamide, 34.6% Glimepiride, 27.9% Gliclazide ).

Nessuna differenza intraclasse nel tasso di incidenza di primi e totali eventi di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca è stata osservata tra i tre inibitori DPP-4 o tra le tre sulfoniluree .

Gli aggiustamenti multivariabili per i fattori confondenti di base o l’abbinamento per punteggio di propensione non hanno modificato i risultati.
Inoltre, nessuna differenza intraclasse nel rischio di ospedalizzazione è stata osservata nei pazienti ad alto rispetto a basso rischio cardiovascolare.

In conclusione, in una coorte di pazienti con diabete mellito di tipo 2 provenienti da circa un terzo della popolazione italiana, non è stata rilevata alcuna differenza intraclasse tra l'inibitore DPP-4 e la terapia con sulfonilurea rispetto al rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco. ( Xagena2017 )

Fadini GP et al, Diabetes Obes Metab 2017; 19: 1416-1424

Endo2017 Cardio2017 Farma2017


Indietro

Altri articoli

Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


È stato valutato il rischio di complicanze materne e perinatali avverse tra gravidanze gemellari e singole affette da diabete mellito...


Le interruzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi possono causare una carenza di arginina-vasopressina, nota anche come diabete insipido centrale. I pazienti con questa...


L’intervento sullo stile di vita pre-concezionale ha il potenziale di ridurre il diabete mellito gestazionale, ma mancano dati di studi...


ONWARDS 6 ha confrontato l’efficacia e la sicurezza dell’Insulina sottocutanea Icodec ( Icodec ) una volta a settimana e dell’insulina...


Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...


Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...


Semaglutide orale una volta al giorno è un efficace trattamento del diabete di tipo 2. L'obiettivo dello studio è stato...


A. La modifica dello stile di vita ( terapia medica nutrizionale [ dieta ], attività fisica, astensione dal fumo ) rappresenta...


La presa in carico della persona con diabete mellito di tipo 2 comporta non soltanto la prescrizione della terapia farmacologica...