Glyxambi nel trattamento degli adulti con diabete mellito di tipo 2 per migliorare il controllo dei livelli di glicemia


Glyxambi è un medicinale per il diabete indicato nel trattamento degli adulti con diabete mellito di tipo 2 per migliorare il controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Contiene due principi attivi, Empagliflozin e Linagliptin.

Glyxambi è indicato nei seguenti gruppi: a) pazienti i cui livelli di glicemia non sono controllati in maniera soddisfacente con l’associazione di uno dei principi attivi di Glyxambi ( Empagliflozin o Linagliptin ) con altri medicinali per il diabete ( Metformina e/o una sulfanilurea ); b) pazienti che stanno già assumendo Empagliflozin e Linagliptin in compresse separate.

Glyxambi è disponibile sotto forma di compresse ( 10 o 25 mg di Empagliflozin con 5 mg di Linagliptin ) e può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica. La dose raccomandata è di una compressa una volta al giorno.
Ai pazienti che passano da Empagliflozin e Linagliptin a Glyxambi deve essere somministrato un dosaggio di Glyxambi corrispondente alle dosi di Empagliflozin e Linagliptin contenute nelle compresse separate che assumevano in precedenza.

Quando Glyxambi viene usato in associazione all’Insulina o a una sulfanilurea, può essere necessaria una dose inferiore per ridurre il rischio di ipoglicemia ( bassi livelli di glucosio nel sangue ).
Il medico può ritenere necessario ridurre la dose di Glyxambi o sospenderne l’uso nei pazienti con ridotta funzionalità renale.

Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia in cui l’organismo non produce una quantità di insulina sufficiente a controllare il livello di glicemia oppure in cui l’organismo non riesce a impiegare l’insulina in modo efficace, il che comporta un aumento dei livelli di glucosio nel sangue.

I due principi attivi presenti in Glyxambi agiscono in modi diversi per ridurre i livelli di glucosio:

• Empagliflozin agisce bloccando una proteina presente nei reni, denominata cotrasportatore di sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ). L’SGLT2 blocca il passaggio nell’urina del glucosio presente nel sangue. Bloccando l’azione della SGLT2, Empagliflozin induce l’eliminazione di più glucosio nell’urina e, di conseguenza, la riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue. Empagliflozin è stato autorizzato nell’Unione europea ( UE ) con la denominazione di Jardiance nel 2014.

• Linagliptin è un inibitore della dipeptidil-peptidasi-4 ( DPP-4 ) e agisce bloccando la degradazione nell’organismo delle incretine. Questi ormoni, che vengono rilasciati dopo un pasto, stimolano la produzione di insulina da parte del pancreas. Prolungando l’azione delle incretine nel sangue, Linagliptin stimola il pancreas a produrre una maggiore quantità di insulina quando i livelli di glucosio nel sangue sono elevati. Linagliptin riduce anche la quantità di glucosio prodotta dal fegato aumentando i livelli di insulina e riducendo i livelli dell’ormone glucagone. Linagliptin è autorizzato nell’Unione Europea dal 2011 con il nome di Trajenta.

Insieme, queste azioni riducono i livelli di glicemia e aiutano a controllare il diabete di tipo 2.

L’associazione di Empagliflozin con Linagliptin ( la stessa di Glyxambi ) è stata valutata in tre studi principali condotti su 1221 adulti con diabete mellito di tipo 2.
La principale misura dell’efficacia era la variazione del livello ematico di una sostanza chiamata emoglobina glicosilata ( HbA1c ), che fornisce una indicazione dell’efficacia del controllo della glicemia, dopo 24 settimane di trattamento.

Il primo studio ha interessato pazienti i cui livelli di glicemia non erano controllati in maniera soddisfacente con Metformina e Linagliptin. A tali pazienti sono stati somministrati Empagliflozin o un placebo in aggiunta al trattamento esistente.
I risultati hanno dimostrato che l’aggiunta di Empagliflozin a Linagliptin e Metformina causava una riduzione dei livelli di HbA1c di 0.7-0.8 punti percentuali dopo 24 settimane, rispetto a nessuna riduzione con l’aggiunta del placebo.
All’inizio dello studio i livelli di HbA1c erano appena inferiori all’8%.

Il secondo studio ha esaminato pazienti i cui livelli di glucosio nel sangue non erano controllati in maniera soddisfacente con l’associazione di Metformina ed Empagliflozin.
L’aggiunta di Linagliptin al trattamento con Empagliflozin e Metformina per 24 settimane ha ridotto i livelli di HbA1c dal 7.8% al 7.2%, a fronte di una riduzione dal 7.9% al 7.7% con l’aggiunta del placebo.

Un ulteriore studio ha confrontato un’associazione a dose fissa di Empagliflozin e Linagliptin ( somministrata in aggiunta a Metformina ) con il trattamento con Metformina insieme a Empagliflozin o Linagliptin nei pazienti i cui livelli di glucosio nel sangue non erano controllati in maniera soddisfacente con la sola Metformina. I livelli di HbA1c si aggiravano intorno all’8% prima del trattamento.
Dopo 24 settimane di trattamento l’associazione a dose fissa ha ridotto i livelli di HbA1c al di sotto del 6.9%, mentre con il solo utilizzo di Empagliflozin e Linagliptin si aggiravano intorno al 7.3%.

Gli effetti indesiderati più comuni di Glyxambi ( che possono riguardare più di 7 persone su 100 ) sono le infezioni urinarie. Gli effetti indesiderati più gravi sono la chetoacidosi ( elevati livelli ematici di acidi denominati chetoacidi ), la pancreatite ( infiammazione del pancreas ), l’ipersensibilità ( reazioni allergiche ) e l’ipoglicemia.

Glyxambi non deve essere usato nei pazienti che presentano reazioni di ipersensibilità ( allergia ) a Empagliflozin, Linagliptin, a uno qualsiasi degli altri ingredienti o che hanno avuto gravi reazioni allergiche a un inibitore DPP-4 o a un inibitore SGLT2.

Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’Agenzia regolatoria europea ( EMA ) ha deciso che i benefici di Glyxambi sono superiori ai rischi. Il Comitato per i medicinali per uso umano ha ritenuto che Glyxambi fosse efficace nel controllare i livelli di glucosio nel sangue, effetto al quale contribuiscono entrambi i componenti.
Per quanto riguarda il suo profilo di sicurezza, Glyxambi è stato ben tollerato e ha presentato gli effetti indesiderati caratteristici degli inibitori SGLT2 e DDP-4. ( Xagena2016 )

Fonte: EMA, 2016

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