Il trattamento della vasculite sistemica con corticosteroidi associato ad aumentato rischio di diabete mellito


Rispetto alla popolazione generale, i pazienti sottoposti a trattamento con glucocorticoidi per la vasculite sistemica hanno presentato un aumentato rischio di diabete mellito di nuova insorgenza durante il trattamento iniziale.

Sono note associazioni statisticamente significative tra l'esposizione ad alte dosi cumulative di Prednisolone e nuova insorgenza di diabete mellito tra i pazienti con vasculite.

I risultati di questo nuovo studio hanno indicato un aumento del rischio di diabete mellito nella arterite a cellule giganti e nella granulomatosi con poliangite, correlato all’impiego della terapia con glucocorticoidi in modo dose-dipendente.

Per determinare meglio la potenziale associazione tra il diabete mellito e le forme di vasculite sistemica, ricercatori danesi hanno studiato i pazienti con vasculite e li hanno confrontati con i controlli per età e sesso.
Sono stati utilizzati i Registri di assistenza sanitaria danese per identificare i farmaci prescritti ai pazienti che sono stati diagnosticati tra il 1997 e il 2015 con arterite a cellule giganti ( n=1.682 ) o con granulomatosi con poliangite ( n=342 ).
Ogni paziente è stato abbinato con nove controlli di popolazione.

L’obiettivo era quello di determinare il rischio di diabete mellito nei pazienti con vasculite utilizzando i corticosteroidi, Prednisolone o Prednisone, con una dose cumulativa media di 5.6 g o valore inferiore.

Il periodo di follow-up medio è stato di 6.5 anni nella coorte arterite a cellule giganti e di 5.8 anni nel gruppo granulomatosi con poliangite.

Entro il primo anno dalla diagnosi di vasculite, vi è stato un aumento del rischio di diabete mellito nei pazienti con arterite a cellule giganti ( rapporto dei tassi di incidenza, IRR= 7 ) e con granulomatosi con poliangite ( IRR=10.4 ).

E’ stato anche osservato un aumento del rischio di diabete mellito nei pazienti con vasculite e impiego di Prednisolone o Prednisone ( OR=1.6 ), così come un aumento del rischio per ogni aumento di 10 mg della dose ( OR=1.3 ).

Nei successivi follow-up, l'aumento del rischio di diabete è scomparso. ( Xagena2016 )

Fonte: Journal of Rheumatology, 2016

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