Caratterizzazione della resistenza all’inibitore della proteasi Boceprevir nei pazienti infettati dal virus dell’epatite C


Boceprevir è un inibitore della proteasi NS3/4A del virus dell’epatite C che è in valutazione in uno studio clinico di fase III in combinazione con Peginterferone alfa-2b ( PegIntron ) e Ribavirina ( Rebetrol ).
Il profilo di resistenza clinica di Boceprevir non è stato definito in dettaglio.

Il dominio della proteasi non-strutturale 3 ( NS3 ) dell’RNA virale è stato clonato da pazienti infettati da virus HCV di genotipo 1 ( n=22 ).

Un numero medio di 47 cloni è stato sequenziato prima, al termine e dopo il trattamento con 400 mg di Boceprevir, 2 o 3 volte al giorno, per 14 giorni per analisi genotipiche, fenotipiche e di fitness virale.

Alla fine del trattamento, una sequenza wild-type della proteasi NS3 è stata osservata con una frequenza media pari a 85.9%.

Nei restanti cloni isolati, sono state osservate, da sole o in combinazione, 5 mutazioni che conferiscono resistenza, già riscontrate in precedenza ( V36M/A, T54A/S, R155K/T, A156S, V170A ) e 1 mutazione ( V55A ) di resistenza non nota a Boceprevir.

L’analisi fenotipica nel saggio del replicone di HCV ha mostrato un basso ( V36G, T54S, R155L ), medio ( V55A, R155K, V170A, T54A, A156S ) e alto ( A156T ) livello di resistenza a Boceprevir.

La frequenza generale di mutazioni di resistenza e i livelli di resistenza sono aumentati con un maggior declino nei livelli massimi medi di RNA di HCV.

Due settimane dopo la fine del trattamento, la frequenza di varianti resistenti è diminuita e il numero di cloni wild-type isolati è aumentato fino al 95.5%.
Con l’eccezione delle varianti V36 e V170 tutte le mutazioni resistenti sono diminuite di oltre il 50%.

Modelli matematici hanno rivelato una diminuzione della fitness replicativa per tutte le singole mutazioni, mentre per le combinazioni di mutazioni è stato ipotizzato un relativo aumento della efficienza di replicazione.

In conclusione, durante la monoterapia con Boceprevir, le mutazioni di resistenza in 6 posizioni all’interno della proteasi NS3 sono state riscontrate con analisi di sequenza clonale.
Tutte le mutazioni sono risultate associate a ridotta fitness replicativa stimata con modelli matematici e hanno mostrato cross-resistenza a Telaprevir. ( Xagena2009 )

Susser S et al, Hepatology 2009; 50:1709-1718


Gastro2009 Farma2009 Inf2009


Indietro

Altri articoli

La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è una malattia epatica progressiva senza trattamento approvato. Resmetirom ( Rezdiffra ) è un...


Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...



I pazienti con cirrosi correlata alla steatoepatite non-alcolica ( NASH ) sono ad alto rischio di morbilità e mortalità correlata...


Il fattore di crescita dei fibroblasti 21 ( FGF21 ) regola il metabolismo e protegge le cellule dallo stress. Efruxifermina...


Il carico globale della steatosi epatica non-alcolica ( malattia del fegato grasso non-alcolica; NAFLD ) è parallelo all'aumento dei tassi...


I benefici della profilassi antibiotica per i pazienti ospedalizzati con grave epatite correlata all'alcol non sono ben definiti. È stata determinata...


Studi osservazionali hanno indicato che la chirurgia bariatrico-metabolica potrebbe migliorare notevolmente la steatoepatite non alcolica ( NASH ). Tuttavia, l'efficacia...


L'epatite cronica C ( CHC ) e le sue complicanze sono associate ad alti tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia,...


Le strategie di gestione della steatoepatite non-alcolica ( NASH ) si basano principalmente sulla modifica dello stile di vita, senza...