Epclusa a base di Sofosbuvir e di Velpatasvir per il trattamento dei pazienti a partire dai 3 anni di età affetti da epatite C cronica
Epclusa è un medicinale antivirale indicato per il trattamento dei pazienti a partire dai 3 anni di età affetti da epatite C cronica, una malattia infettiva causata dal virus dell’epatite C che colpisce il fegato.
Esistono più varietà ( genotipi ) del virus dell’epatite C ed Epclusa può essere usato
per trattare l’epatite C causata da tutti i genotipi del virus.
Epclusa contiene i principi attivi Sofosbuvir e Velpatasvir.
Epclusa è disponibile sotto forma di compresse e di granulato in bustina per bambini piccoli o per coloro che hanno difficoltà a deglutire le compresse.
La dose raccomandata negli adulti è di una compressa ( contenente 400 mg di Sofosbuvir e 100 mg di Velpatasvir ) assunta una volta al giorno per 12 settimane.
Nei bambini, la dose di compresse o di granulato dipende dal peso corporeo.
Epclusa è somministrato insieme a un altro medicinale, denominato Ribavirina, negli adulti con malattia epatica scompensata ( quando il fegato non funziona in maniera adeguata ).
L’aggiunta di Ribavirina a Epclusa può essere presa in considerazione anche per gli adulti con cirrosi epatica compensata ( cicatrizzazione del fegato che è comunque in grado di funzionare adeguatamente ) e infezione da virus
dell’epatite C del genotipo 3, una varietà più difficile da trattare.
I principi attivi di Epclusa, Sofosbuvir e Velpatasvir, bloccano l’azione di due proteine che sono essenziali per la moltiplicazione del virus dell’epatite C. Sofosbuvir blocca l’azione di un enzima denominato NS5B, mentre Velpatasvir agisce su una proteina chiamata NS5A. Bloccando queste proteine, Epclusa interrompe la moltiplicazione del virus dell’epatite C e l’infezione di nuove cellule.
Sofosbuvir è autorizzato come Sovaldi da gennaio 2014.
Negli adulti, Epclusa è stato esaminato nell’ambito di tre studi principali condotti su un totale di 1 446 pazienti affetti da epatite C ( genotipi da 1 a 6 ) con fegato adeguatamente funzionante, alcuni dei quali erano affetti da malattia epatica compensata ( quando il fegato è danneggiato ma funziona normalmente ).
In tutti gli studi, il principale parametro di efficacia era il numero di pazienti nei quali
l’esame del sangue non evidenziava tracce del virus dell’epatite C a 12 settimane dal termine del trattamento.
Considerando i risultati degli studi nel loro complesso, il 98% dei pazienti ( 1 015 su
1 035 ) che avevano assunto Epclusa per 12 settimane è risultato negativo per il virus a distanza di 12 settimane dal termine del trattamento.
È stato condotto un ulteriore studio su 267 pazienti affetti da epatite C il cui fegato non era in grado di funzionare adeguatamente ( cirrosi di classe B di Child‑Pugh ).
I risultati hanno mostrato che i pazienti trattati per 12 settimane con Epclusa in associazione a Ribavirina hanno ottenuto i risultati migliori, con un 94% circa di pazienti ( 82 su 87 ) risultato negativo per il virus 12 settimane dopo il termine del
trattamento, rispetto all’84% dei pazienti trattati con Epclusa in monoterapia.
Uno studio condotto su 173 bambini a partire dai 6 anni di età ha evidenziato che circa il 94% dei pazienti è risultato negativo per il virus 12 settimane dopo il termine del trattamento.
I risultati di un altro studio su altri 41 bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni hanno mostrato che circa l’83% dei pazienti è risultato negativo per il virus 12 settimane dopo il termine del trattamento.
Epclusa non deve essere somministrato insieme ai seguenti medicinali, che possono ridurre i livelli di Sofosbuvir e Velpatasvir nel sangue e, di conseguenza, l’efficacia di Epclusa stesso: Rifampicina, Rifabutina ( antibiotici ); Carbamazepina, Fenobarbitale, Fenitoina ( medicinali per l’epilessia ); Erba di San Giovanni ( un preparato vegetale impiegato contro la depressione e l’ansia ).
Epclusa in monoterapia ha dimostrato di essere altamente efficace nell’eliminare il virus dell’epatite C dal sangue di pazienti il cui fegato era in grado di funzionare in maniera adeguata.
L’eliminazione del virus è stata osservata per tutti i genotipi, incluso il genotipo 3, ed era molto elevata anche nei pazienti il cui fegato non era in grado di funzionare adeguatamente ( cirrosi di classe B di Child‑Pugh ), quando sono stati trattati con Epclusa in associazione a Ribavirina.
Epclusa è stato ben tollerato e ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole.
L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Epclusa sono superiori ai rischi.
La Società che commercializza Epclusa condurrà uno studio per valutare la ricorrenza del cancro del fegato nei pazienti trattati con il medicinale. ( Xagena2021 )
Fonte: EMA, 2022
Inf2021 Gastro2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Resmetirom nella steatoepatite non-alcolica con fibrosi epatica
La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è una malattia epatica progressiva senza trattamento approvato. Resmetirom ( Rezdiffra ) è un...
Terapia antivirale ed esiti a 10 anni nel carcinoma epatocellulare resecato correlato al virus dell'epatite B e delll'epatite C
Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Semaglutide 2.4 mg una volta a settimana nei pazienti con cirrosi correlata a steatoepatite non-alcolica
I pazienti con cirrosi correlata alla steatoepatite non-alcolica ( NASH ) sono ad alto rischio di morbilità e mortalità correlata...
Sicurezza ed efficacia di Efruxifermina una volta a settimana rispetto al placebo nella steatoepatite non-alcolica: studio HARMONY
Il fattore di crescita dei fibroblasti 21 ( FGF21 ) regola il metabolismo e protegge le cellule dallo stress. Efruxifermina...
Prevalenza globale della steatosi epatica non-alcolica e della steatoepatite non-alcolica nella popolazione in sovrappeso e obesa
Il carico globale della steatosi epatica non-alcolica ( malattia del fegato grasso non-alcolica; NAFLD ) è parallelo all'aumento dei tassi...
Effetto degli antibiotici profilattici sulla mortalità nell'epatite grave correlata all'alcol
I benefici della profilassi antibiotica per i pazienti ospedalizzati con grave epatite correlata all'alcol non sono ben definiti. È stata determinata...
Chirurgia bariatrica - metabolica versus intervento sullo stile di vita più la migliore assistenza medica nella steatoepatite non-alcolica: studio BRAVES
Studi osservazionali hanno indicato che la chirurgia bariatrico-metabolica potrebbe migliorare notevolmente la steatoepatite non alcolica ( NASH ). Tuttavia, l'efficacia...
Associazione della terapia antivirale ad azione diretta con complicanze epatiche e non-epatiche e mortalità a lungo termine nei pazienti con epatite C cronica
L'epatite cronica C ( CHC ) e le sue complicanze sono associate ad alti tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia,...
Sicurezza, farmacocinetica e farmacodinamica di Pegozafermin nei pazienti con steatoepatite non-alcolica
Le strategie di gestione della steatoepatite non-alcolica ( NASH ) si basano principalmente sulla modifica dello stile di vita, senza...