Mieloma multiplo: valutazione dello status di epatite B prima di iniziare il trattamento con Imnovid
Celgene, in accordo con l’European Medicines Agency ) e con l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ),
ha informato gli operatori sanitari di quanto segue:
• Nei pazienti con pregressa infezione da virus dell'epatite B è stata riportata, con frequenza rara, una
riattivazione dell'epatite B in seguito al trattamento con Pomalidomide ( Imnovid ) più Desametasone.
• In alcuni di questi casi è stato riscontrato lo sviluppo di insufficienza epatica acuta, che ha comportato
l’interruzione del trattamento con Pomalidomide.
• Prima di iniziare il trattamento con Pomalidomide deve essere valutato lo status dell’epatite B.
• Per i pazienti che risultano positivi al test per l’infezione da virus HBV, viene raccomandato un consulto con un medico specializzato nel trattamento dell’epatite B.
• E’ necessaria una particolare cautela nell’utilizzo di Pomalidomide in associazione a Desametasone in pazienti
con pregressa infezione da HBV, compresi i pazienti che sono anti-HBc positivi ma HBsAg negativi.
• I pazienti con pregressa infezione devono essere controllati attentamente durante la terapia per rilevare la
comparsa di segni e sintomi di infezione da HBV attiva.
Ulteriori informazioni e raccomandazioni relativamente alle problematiche sulla sicurezza
Imnovid, in associazione con Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, sottoposti ad almeno due precedenti terapie, comprendenti sia Lenalidomide che Bortezomib, e con dimostrata progressione della malattia durante l’ultima terapia.
Casi di riattivazione dell’epatite B, alcuni dei quali progrediti ad insufficienza epatica, sono stati segnalati con frequenza rara ( meno di 1/1.000 ) in seguito al trattamento con Pomalidomide più Desametasone.
In genere, si sono verificati poco dopo l’inizio della terapia con Pomalidomide, e nella maggior parte dei casi durante il primo ciclo di trattamento.
I pazienti trattati con Pomalidomide hanno tipicamente altri fattori di rischio che possono concorrere alla riattivazione virale, tra cui età avanzata, il concomitante e progressivo mieloma multiplo, e le precedenti terapie con vari immunosoppressori.
Tuttavia, l’effetto immunosoppressivo di Pomalidomide in associazione a Desametasone può aumentare ulteriormente il rischio di riattivazione virale in questi pazienti. ( Xagena2016 )
Fonte: AIFA, 2016
Emo2016 Inf2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Resmetirom nella steatoepatite non-alcolica con fibrosi epatica
La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è una malattia epatica progressiva senza trattamento approvato. Resmetirom ( Rezdiffra ) è un...
Terapia antivirale ed esiti a 10 anni nel carcinoma epatocellulare resecato correlato al virus dell'epatite B e delll'epatite C
Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Semaglutide 2.4 mg una volta a settimana nei pazienti con cirrosi correlata a steatoepatite non-alcolica
I pazienti con cirrosi correlata alla steatoepatite non-alcolica ( NASH ) sono ad alto rischio di morbilità e mortalità correlata...
Sicurezza ed efficacia di Efruxifermina una volta a settimana rispetto al placebo nella steatoepatite non-alcolica: studio HARMONY
Il fattore di crescita dei fibroblasti 21 ( FGF21 ) regola il metabolismo e protegge le cellule dallo stress. Efruxifermina...
Prevalenza globale della steatosi epatica non-alcolica e della steatoepatite non-alcolica nella popolazione in sovrappeso e obesa
Il carico globale della steatosi epatica non-alcolica ( malattia del fegato grasso non-alcolica; NAFLD ) è parallelo all'aumento dei tassi...
Effetto degli antibiotici profilattici sulla mortalità nell'epatite grave correlata all'alcol
I benefici della profilassi antibiotica per i pazienti ospedalizzati con grave epatite correlata all'alcol non sono ben definiti. È stata determinata...
Chirurgia bariatrica - metabolica versus intervento sullo stile di vita più la migliore assistenza medica nella steatoepatite non-alcolica: studio BRAVES
Studi osservazionali hanno indicato che la chirurgia bariatrico-metabolica potrebbe migliorare notevolmente la steatoepatite non alcolica ( NASH ). Tuttavia, l'efficacia...
Associazione della terapia antivirale ad azione diretta con complicanze epatiche e non-epatiche e mortalità a lungo termine nei pazienti con epatite C cronica
L'epatite cronica C ( CHC ) e le sue complicanze sono associate ad alti tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia,...
Sicurezza, farmacocinetica e farmacodinamica di Pegozafermin nei pazienti con steatoepatite non-alcolica
Le strategie di gestione della steatoepatite non-alcolica ( NASH ) si basano principalmente sulla modifica dello stile di vita, senza...