Riattivazione del virus dell’epatite B in pazienti con linfoma a grandi cellule B diffuso dopo chemioterapia di combinazione con Rituximab


Recentemente sono stati riportati casi di riattivazione del virus dell’epatite B ( HBV ) dopo chemioterapia di combinazione con Rituximab ( MabThera ) in pazienti negativi per HBsAg ( antigene di superficie dell’epatite B ) con linfoma a cellule B.

Uno studio prospettico ha esaminato frequenza e fattori di rischio della riattivazione di HBV in pazienti in trattamento con chemioterapia e Rituximab.

In totale, 314 pazienti HBsAg-negativi con linfoma a grandi cellule B diffuso sono stati sottoposti a chemioterapia con aggiunta di Rituximab.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a test per valutare la presenza di anticorpi contro l’antigene di superficie dell’epatite B ( anti-HBs ) e anticorpi contro l’antigene del core dell’epatite B ( anti-HBc ); in quelli positivi per uno o entrambi questi anticorpi, è stato misurato il livello sierico di DNA di HBV.

Dei 314 pazienti, 51 ( 16.2% ) sono risultati portatori del virus HBV.

La riattivazione si è manifestata durante o dopo la chemioterapia con Rituximab in 6 pazienti ( 12% ), tutti positivi per anti-HBc e positivi anche per anti-HBs nel 50% dei casi ( n=3 ).

In questi 6 pazienti, il titolo anticorpale di anti-HBs prima del trattamento è risultato basso.

La somministrazione di Entecavir ( Baraclude ) è iniziata quando il valore sierico del DNA di HBV è diventato positivo e tale livello è diventato negativo in un periodo compreso tra 1 e 3 settimane.
La chemioterapia con Rituximab è stata successivamente continuata.

I fattori di rischio per la riattivazione di HBV sono stati sesso maschile e basso titolo anticorpale per anti-HBs.

In conclusione, la riattivazione di HBV si è manifestata in alcuni pazienti negativi per anti-HBs o con un basso livello di tali anticorpi e inoltre tale riattivazione si è presentata in uno stadio precoce della chemioterapia con Rituximab, che è stato comunque possibile continuare dopo che la somministrazione di Entecavir ha ridotto il livello sierico di DNA di HBV. ( Xagena2010 )

Niitsu N et al, J Clin Oncol 2010; 28: 5097-5100


Inf2010 Onco2010 Farma2010 Emo2010


Indietro

Altri articoli

La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è una malattia epatica progressiva senza trattamento approvato. Resmetirom ( Rezdiffra ) è un...


Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...



I pazienti con cirrosi correlata alla steatoepatite non-alcolica ( NASH ) sono ad alto rischio di morbilità e mortalità correlata...


Il fattore di crescita dei fibroblasti 21 ( FGF21 ) regola il metabolismo e protegge le cellule dallo stress. Efruxifermina...


Il carico globale della steatosi epatica non-alcolica ( malattia del fegato grasso non-alcolica; NAFLD ) è parallelo all'aumento dei tassi...


I benefici della profilassi antibiotica per i pazienti ospedalizzati con grave epatite correlata all'alcol non sono ben definiti. È stata determinata...


Studi osservazionali hanno indicato che la chirurgia bariatrico-metabolica potrebbe migliorare notevolmente la steatoepatite non alcolica ( NASH ). Tuttavia, l'efficacia...


L'epatite cronica C ( CHC ) e le sue complicanze sono associate ad alti tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia,...


Le strategie di gestione della steatoepatite non-alcolica ( NASH ) si basano principalmente sulla modifica dello stile di vita, senza...