Efficacia e sicurezza di Exenatide una volta a settimana versus Sitagliptin o Pioglitazone in aggiunta al trattamento con Metformina nel diabete di tipo 2
La maggior parte dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 inizia una terapia farmacologica con Metformina ( Glucophage ), ma potrebbe aver bisogno di un trattamento aggiuntivo.
E’ stata valutata la sicurezza e l’efficacia di trattamenti settimanali con Exenatide ( Byetta ), un agonista del recettore GLP-1, versus la massima dose approvata di Sitagliptin ( Januvia ), un inibitore della dipeptidil peptidasi-4 ( DPP-4 ), o il tiazolidinedione Pioglitazone ( Actos ) in pazienti trattati con Metformina.
Lo studio DURATION-2, di superiorità, randomizzato, di 26 settimane, in doppio cieco, ha riguardato i pazienti con diabete mellito di tipo 2 che erano stati trattati con Metformina e che avevano valori medi di emoglobina glicosilata ( HbA1c ) di 8.5% , glicemia a digiuno di 9.1 mmol/L e peso di 88.0 kg.
Il reclutamento e il trattamento hanno avuto luogo in 72 siti negli Stati Uniti., India e Messico.
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere: 2 mg di Exenatide iniettata una volta a settimana più placebo per os una volta al girono; 100 mg per os di Sitagliptin una volta al giorno più placebo iniettato una volta a settimana, oppure 45 mg di Pioglitazone per os una volta al giorno più placebo iniettato una volta a settimana.
L’endpoint primario era il cambiamento dei livelli di HbA1c dal basale alla settimana 26.
L’analisi è stata per intention-to-treat su tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.
In totale, 170 pazienti sono stati assegnati a ricevere una volta a settimana Exenatide, 172 Sitagliptin, e 172 Pioglitazone.
Sono stati inclusi nell'analisi intention-to-treat i 491 pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio ( 160 con Exenatide, 166 con Sitagliptin e 165 con Pioglitazone ).
Il trattamento con Exenatide ha ridotto i livelli di HbA1c ( media dei minimi quadrati: -1.5% ) in modo significativamente superiore a quanto visto con Sitagliptin ( -0.9% ) o con Pioglitazone ( -1.2% ).
Le differenze di trattamento sono state -0,6% ( p minore di 0.0001 ) per Exenatide versus Sitagliptin e di -0.3% ( p=0.0165 ) per Exenatide versus Pioglitazone.
La perdita di peso con Exenatide ( -2.3 kg ) è risultata significativamente superiore rispetto a Sitagliptin ( differenza: -1.5 kg, p=0.0002 ) o con Pioglitazone ( differenza: -5.1 kg, p minore di 0.0001 ).
Non è stato osservato alcun episodio grave di ipoglicemia.
Gli effetti avversi più comuni con Exenatide e Sitagliptin sono stati nausea ( 24% e 10%, rispettivamente ) e diarrea ( 18% e 10%, rispettivamente); infezioni del tratto respiratorio superiore ( 10% ) ed edema periferico ( 8% ) sono state le reazioni avverse più frequenti con Pioglitazone.
In conclusione, l’obiettivo principale di molti medici coinvolti nella gestione del diabete è quello di raggiungere un livello di controllo del glicemia ottimale insieme a perdita di peso e a un numero minimo di eventi ipoglicemici.
L’aggiunta di Exenatide una volta a settimana alla Metformina permette di raggiungere questo scopo più frequentemente che con l’aggiunta quotidiana di Sitagliptin o di Pioglitazone. ( Xagena2010 )
Bergenstal RM et al, Lancet 2010; 376: 431-439
Farma2010 Endo2010
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