Ezetimibe, un inibitore del assorbimento intestinale del colesterolo


La rivista Circulation ha pubblicato un Clinician Update sull’Ezetimibe ( Zetia ), un inibitore dell’assorbimento intestinale del colesterolo.

Riducendo l’assorbimento di colesterolo, l’Ezetimibe contribuisce a ridurre il colesterolo LDL.

L’Ezetimibe va incontro ad una rapida ed estesa glucuronidazione a livello della parete intestinale e nel fegato.
La sua emivita di eliminazione è di circa 22 ore, rendendo pertanto sufficiente una sola somministrazione al giorno.

La farmacocinetica dell’Ezetimibe non è influenzata dal sesso, dall’età e dalla funzione renale o epatica.
Tuttavia per la mancanza di dati nel lungo periodo, il farmaco non dovrebbe essere somministrato a pazienti con disfunzione epatica moderata-grave.

L’effetto ipolipemizzante dell’Ezetimibe è dose correlato.

Il dosaggio di 10 mg/die di Ezetimibe può ridurre l’assorbimento di colesterolo del 54% rispetto al placebo.
Questo effetto è associato ad una riduzione del colesterolo LDL del 20,4% , da un aumento compensatorio dell’89% nella sintesi di colesterolo.

Per il suo meccanismo d’azione l’Ezetimibe ha un’azione complementare a quella delle statine.

Studi di farmacocinetica non hanno evidenziato particolari interazioni tra Ezetimibe ed altri farmaci ad impiego cardiovascolare ( statine, fibrati, Warfarin , Diossina ).

L’Ezetimibe potrebbe essere impiegato in monoterapia nei pazienti che non tollerano le statine, oppure può essere associato alle statine , per raggiungere i valori di colesterolo raccomandati.

Negli studi clinici di fase III , che hanno coinvolto 2382 pazienti con ipercolesterolemia primaria (colesterolo LDL compreso tra 140-250 / dL) la co-somministrazione di Ezetimibe 10 mg/die con una statina ha prodotto una riduzione dei livelli di colesterolo LDL del 13% superiore a quella prodotta dalla sola statina ( dosaggi diversi ).

In media l’associazione Ezetimibe e statina produce la riduzione del colesterolo LDL del 21%.
La riduzione dei trigliceridi varia tra il 20 ed il 28% , mentre il colesterolo HDL aumenta dell’8-11%.

Secondo gli Autori i pazienti che potrebbero trarre beneficio dal trattamento con Ezetimibe sono quelli con:

- scarsa tollerabilità alle statine ( monoterapia );
- elevati livelli di colesterolo LDL nonostante adeguato trattamento con le statine ( terapia di associazione );
- forma omozigote di ipercolesterolemia familiare ( terapia di associazione );
- elevati livelli di sitosteroli ( monoterapia ).( Xagena 2003 )

Bruckert E et al, Circulation 2003; 107:3124-3128



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