Puregon nelle donne per il trattamento dell’infertilità e negli uomini per la deficienza di spermatogenesi dovuta a ipogonadismo ipogonadotropo
Puregon, che contiene il principio attivo Follitropina beta, trova indicazione nel trattamento della infertilità nelle donne nelle seguenti condizioni:
donne con anovulazione ( ossia in cui è assente il fenomeno dell’ovulazione ) che non rispondono
al trattamento con Clomifene citrato ( un altro medicinale che stimola l’ovulazione );
donne sottoposte a trattamenti di fertilità ( tecniche di riproduzione assistita, come la fecondazione
in vitro ). La somministrazione di Puregon serve a stimolare le ovaie a produrre più di un ovulo
alla volta.
Puregon può essere utilizzato anche nell’uomo, per stimolare la produzione di spermatozoi in presenza di ipogonadismo ipogonadotropo ( una rara malattia da carenza ormonale ).
Puregon è una polvere e un solvente da miscelare per ottenere una soluzione iniettabile. È disponibile anche come soluzione iniettabile in fiala o cartuccia.
Puregon è somministrato come iniezione sottocutanea o intramuscolare. La polvere deve essere miscelata immediatamente prima dell’uso con il solvente fornito.
Le iniezioni possono essere eseguite dal paziente o dal proprio congiunto.
Puregon va somministrato unicamente da soggetti che abbiano ricevuto istruzioni dal medico o che abbiano accesso a consulenze di esperti.
Il dosaggio e la frequenza di somministrazione di Puregon dipendono dal suo utilizzo e dalla risposta del paziente al trattamento.
Il principio attivo contenuto in Puregon, la Follitropina beta, è una copia dell’ormone naturale
follicolo-stimolante ( FSH ).
Nell’organismo l’FSH regola la funzione riproduttiva: nella donna stimola la produzione di ovuli e nell’uomo stimola la produzione di spermatozoi da parte dei testicoli.
In passato l’FSH usato come medicinale veniva estratto dall’urina.
La Follitropina beta presente in Puregon è prodotta con una metodica nota come tecnologia del DNA ricombinante: viene cioè ottenuta da una cellula in cui è stato immesso un gene ( DNA ) che la rende capace di produrre FSH umano.
L’uso di Puregon in donne sottoposte a trattamento di fertilità è stato studiato in 981 pazienti. Le
principali misure dell’efficacia erano il numero degli ovuli recuperati e il tasso delle gravidanze
evolutive.
Puregon è stato studiato in 172 donne anovulatorie, per stabilire quanti cicli di trattamento fossero necessari a determinare un’ovulazione in queste pazienti.
Nell'uomo, l’impiego di Puregon è stato studiato per osservare il suo effetto sulla produzione di spermatozoi in 49 pazienti.
In tutti gli studi Puregon è stato confrontato con l’ormone naturale FSH estratto dall’urina.
Puregon è risultato efficace quanto il prodotto di confronto in tutti gli studi. Puregon è stato efficace
quanto l’FSH urinario come trattamento della fertilità nella produzione dell’ovulazione e degli
spermatozoi.
Gli effetti indesiderati più comunemente riferiti sono reazione e dolore al sito di iniezione.
Nel 4% delle donne trattate con Puregon negli studi clinici, sono stati riferiti segni e sintomi della sindrome da iperstimolazione ovarica ( ad es. senso di nausea, aumento del peso corporeo e diarrea ).
La sindrome da iperstimolazione ovarica si verifica nei casi di iper-reazione delle ovaie al trattamento.
Puregon non va utilizzato in soggetti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) a Follitropina beta o a uno qualsiasi degli altri ingredienti.
Puregon non deve essere utilizzato negli uomini con insufficienza testicolare.
Nelle donne, non deve essere utilizzato in presenza di insufficienza ovarica, aumento di volume delle ovaie o presenza di cisti non dovuti a malattia policistica dell’ovaio, oppure sanguinamento vaginale. ( Xagena2009 )
Fonte: EMEA, 2009
Gyne2009 Uro2009 Farma2009
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