Fibrillazione atriale: rischio di sanguinamento con Dabigatran, un inibitore della trombina per via orale
Non è chiaro se Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) sia associato a più alto rischio di sanguinamento rispetto a Warfarin ( Coumadin ) nella pratica clinica.
Uno studio ha confrontato il rischio di sanguinamento associato a Dabigatran e a Warfarin utilizzando alcuni dati del Programma Medicare.
In questo studio retrospettivo di coorte, sono stati utilizzati i dati del periodo 2010-2011 da un campione casuale del 5% tra coloro che beneficiavano del Programma Medicare.
Sono stati identificati coloro che avevano avuto in tempi recenti diagnosi di fibrillazione atriale nel periodo 2010-2011, e che avevano iniziato il trattamento con gli anticoagulanti, Dabigatran o Warfarin, entro 60 giorni dalla diagnosi iniziale.
I pazienti sono stati seguiti fino a interruzione del trattamento o a passaggio ad altro anticoagulante, al decesso, o fine al 31 dicembre 2011.
I pazienti che avevano fatto uso di Dabigatran erano 1302, mentre quelli trattati con Warfarin erano 8102.
I ricercatori hanno identificato tutti gli eventi di sanguinamento, che sono stati classificati come sanguinamento maggiore e minore in base alla sede anatomica.
I grandi eventi di sanguinamento hanno incluso emorragia intracranica, emoperitoneo, degenza o ricorso al Dipartimento di Emergenza per ematuria, emorragia gastrointestinale o altro.
E’stato esaminato il rischio di sanguinamento per 4 sottogruppi di pazienti ad alto rischio: pazienti di 75 anni o più anziani, afro-americani, pazienti con malattia renale cronica, e pazienti con più di 7 co-morbidità.
Dabigatran è stato associato a un più alto rischio di sanguinamento rispetto al Warfarin, con un hazard ratio ( HR ) di 1.30 per qualsiasi episodio di sanguinamento, 1.58 per il sanguinamento maggiore, e 1.85 per il sanguinamento gastrointestinale.
Il rischio di emorragia intracranica è stato più alto tra coloro che hanno fatto uso di Warfarin, con un hazard ratio di 0.32 per Dabigatran rispetto al Warfarin.
Per tutti i sottogruppi analizzati, Dabigatran è sempre stato associato a un aumentato rischio di sanguinamento maggiore ed emorragia gastrointestinale.
Il rischio di sanguinamento maggiore tra coloro che hanno fatto uso di Dabigatran è risultato particolarmente elevato per gli afro-americani e nei pazienti con malattia renale cronica.
In conclusione, Dabigatran è risultato associato a una maggiore incidenza di sanguinamento maggiore ( a prescindere dalla sede anatomica ), un più elevato rischio di sanguinamento gastrointestinale, ma a un minor rischio di emorragia intracranica.
Pertanto, Dabigatran deve essere prescritto con cautela, soprattutto nei pazienti ad alto rischio. ( Xagena2014 )
Hernandez I et al, JAMA Intern Med 2014; Published online
Emo2014 Cardio2014 Farma2014
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
Effetto dell'ablazione transcatetere mediante isolamento della vena polmonare con o senza isolamento della parete atriale posteriore sinistra sulla recidiva di aritmia atriale nella fibrillazione atriale persistente: studio CAPLA
L'isolamento della vena polmonare ( PVI ) da solo è meno efficace nei pazienti con fibrillazione atriale persistente rispetto alla...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Progressione della fibrillazione atriale dopo crioablazione o terapia farmacologica
La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...
Associazioni della dose di Apixaban con esiti di sicurezza ed efficacia nei pazienti con fibrillazione atriale e grave malattia renale cronica
Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...
Ablazione transcatetere nell'insufficienza cardiaca allo stadio terminale con fibrillazione atriale
Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...
Sicurezza ed efficacia dell'ablazione a campo pulsato nel trattamento della fibrillazione atriale: esiti a un anno dal registro MANIFEST-PF
L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...
Effetti dell'anticoagulazione orale nelle persone con fibrillazione atriale dopo emorragia intracranica spontanea: studio COCROACH
La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Ablazione a campo pulsato o termica convenzionale per la fibrillazione atriale parossistica
L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...