L’ablazione transcatetere migliora gli esiti nei pazienti con insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale


Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica ad andamento progressivo. In questi pazienti è comune un disturbo del ritmo, che prende nome di fibrillazione atriale, che aumenta il rischio di mortalità cardiovascolare.

Rimane aperto il dibattito se sia preferibile controllare il ritmo cardiaco con l'impiego di farmaci, oppure ricorrere all’ablazione transcatetere, una procedura mininvasiva che consiste attraverso un catetere di far passare una corrente elettrica a radiofrequenza che, riscaldando la punta metallica, provoca la distruzione del tessuto miocardico patogeno responsabile dell'innesco o del mantenimento dell'aritmia, senza danneggiare i tessuti sani circostanti.

Uno studio ha cercato di dirimere la questione mettendo a confronto gli effetti della terapia farmacologica con quelli dell’ablazione.

Lo studio CASTLE-AF ha coinvolto 397 pazienti selezionati tra Nord America, Europa e Australia, tutti colpiti da fibrillazione atriale e da scompenso cardiaco ( con una funzionalità cardiaca inferiore al 35% ).
Tutti i pazienti avevano un defibrillatore cardioverter impiantato.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a sottoporsi ad ablazione transcatetere con radiofrequenza oppure a trattamento farmacologico convenzionale ( controllo del ritmo o controllo della frequenza ) per la fibrillazione atriale.

Il periodo di follow-up mediano è stato di 37.8 mesi.

E' stato osservato che i pazienti sottoposti ad ablazione avevano una mortalità per qualsiasi causa inferiore rispetto a quella dei pazienti in terapia farmacologica ( 28.5% vs 44.6%) ( hazard ratio, HR=0.62; p=0.007 ).

L'ablazione era anche associata a un minor tasso di mortalità per qualsiasi causa ( 13.4% vs 25% ) ( HR=0.53; p=0.011 ).

I tassi di ospedalizzazione per scompenso cardiaco sono stati pari al 20.7% con l'ablazione e al 35.9% con il trattamento convenzionale ( HR=0.56; P=0.004 ).

Nel complesso, l’ablazione transcatetere ha ridotto le probabilità di mortalità e di ricovero per peggioramento dello scompenso cardiaco, rispettivamente del 47 e del 44%. ( Xagena2017 )

Fonte: ESC - European Society of Cardiology, 2017

Cardio2017



Indietro

Altri articoli

Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...



Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...


Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...


Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...


L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...


La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...


L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...


L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...