L’olio di pesce ad alto dosaggio non previene le recidive di fibrillazione atriale
L’olio di pesce ad alto dosaggio non riduce l’incidenza di recidive di fibrillazione atriale rispetto al placebo nei pazienti con anamnesi di fibrillazione atriale che non stavano ricevendo terapia antiaritmica convenzionale.
Inoltre, l'olio di pesce non riduce i marcatori di infiammazione o di stress ossidativo in questa popolazione.
L'endpoint primario dello studio AFFORD era rappresentato dal tempo alla prima recidiva sintomatica o asintomatica di fibrillazione atriale della durata superiore a 30 secondi.
Tra i pazienti che hanno assunto 4 g al giorno di olio di pesce, l'endpoint primario si è verificato nel 64.1% contro il 63.2% dei pazienti nel braccio placebo ( hazard ratio, HR=1.10; p=0.48 ).
Lo studio AFFORD non ha trovato alcun beneficio dall’impiego degli Acidi grassi Omega-3 da olio di pesce per la prevenzione della recidiva di fibrillazione atriale.
Nello studio FORWARD che ha coinvolto 586 pazienti ad alto rischio di fibrillazione atriale recidivante, l’assunzione per un anno di supplementi quotidiani di olio di pesce ( 1 g al giorno per 850-882 mg di etil esteri degli acidi grassi ) non hanno prolungato il tempo alla recidiva o migliorato altri outcome nei pazienti con prima fibrillazione atriale parossistica o recente cardioconversione per fibrillazione atriale persistente.
Lo studio AFFORD ha arruolato 337 pazienti nel periodo 2009-2012, che avevano sperimentato fibrillazione atriale parossistica sintomatica o persistente entro 6 mesi dall’arruolamento.
Sono stati esclusi i pazienti che avessero impiegato integratori PUFA n-3 entro 3 mesi dall’arruolamento.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale ad assumere olio di pesce oppure placebo.
Il periodo di follow-up medio è stato di 271 giorni.
La recidiva di fibrillazione atriale è stata monitorata per via transtelefonica per rilevare potenziali episodi asintomatici, mentre gli episodi sintomatici sono stati valutati mediante registrazioni elettrocardiografiche a 12 derivazioni trasmesse per via telefonica, o dai dispositivi impiantati.
L'endpoint primario dello studio era il tempo alla prima recidiva di fibrillazione atriale asintomatica o sintomatica della durata uguale o superiore ai 30 secondi.
Gli endpoint secondari comprendevano infiammazione e stress ossidativo ( valori della proteina C-reattiva ad alta sensibilità [ hs-CRP ] e della mieloperossidasi [ MPO ] al basale e a 6 mesi ).
Un totale di 297 ( 88% ) pazienti hanno completato lo studio.
E’ stata osservata una incidenza simile di recidiva di fibrillazione atriale tra i due gruppi, così come i livelli di infiammazione e di stress ossidativo.
Il valore hs-CRP non era elevato al basale ( valore medio di circa 2 mg/dl ), ed è diminuito in modo moderato in entrambi i gruppi.
MPO era entro i limiti normali al basale ed il valore è leggermente diminuito in entrambi i gruppi. ( Xagena2014 )
Fonte: Journal of the American College of Cardiology ( JACC ), 2014
Cardio2014 Farma2014
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