Quale trattamento per la fibrillazione atriale ?
Un editoriale pubblicato sul British Medical Journal ha preso in esame due strategie per il trattamento della fibrillazione atriale , l’approccio controllo del ritmo sinusale con farmaci antiaritmici e l’approccio controllo della frequenza ventricolare con farmaci in grado di rallentare la conduzione a livello del nodo atrioventricolare , giungendo alle seguenti conclusioni:
In conclusion, although these five randomised trials have compared heterogeneous groups of patients, several consistent messages have emerged for patients for whom cardiologists felt that randomisation to rate or rhythm control was an acceptable strategy. Firstly, with current anti-arrhythmics a rhythm control approach does not lead to an improvement in symptom control or quality of life or a reduction in clinical events in the short to medium term. In fact, in the longer term, mortality may increase. Secondly, maintenance of sinus rhythm remains poor, even with an aggressive strategy combining electrical cardioversion and current anti-arrhythmics. Hence we would advocate long term therapeutic anticoagulation for most patients treated with rhythm control, even if sinus rhythm is achieved in the short term. Thirdly, adverse side effects remain a problem.
The present data are thus consistent and strong enough to promote a rate control approach as the initial strategy for the vast majority of patients with persistent atrial fibrillation. For the minority who remain highly symptomatic aggressive rhythm control with consideration of invasive treatments such as pulmonary vein ablation or improved rate control with atrioventricular nodal ablation with back up ventricular pacing should be considered.
Gli attuali dati , scrivono gli Autori , sono a sostegno dell’approccio “ controllo della frequenza ventricolare “ come strategia iniziale nella maggior parte dei pazienti con fibrillazione atriale persistente.
Nella minoranza dei casi, cioè nei pazienti con fibrillazione fortemente sintomatica , po trebbe essere utile invece ricorrere al controllo del ritmo sinusale, o a trattamenti invasivi come l’ablazione della vena polmonare o l’ablazione del nodo atrioventricolare ed impianto di un pacemaker ventricolare. ( Xagena 2003 )
Fonte : Boos CJ et al , BMJ 2003 ; 326 : 1411-1412
Cardio2003
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